Il dibattito sulla Manovra 2025 si intensifica con l’annuncio di un investimento di 50 milioni di euro all’anno per il periodo 2025-2030, finalizzato all’aggiornamento dei LEA . Queste prestazioni, essenziali per garantire ai cittadini assistenza sanitaria gratuita o soggetta a ticket, si trovano ora in una fase delicata. Nonostante i finanziamenti previsti, la realizzazione effettiva delle nuove tariffe per i servizi resta incerta, come emerge da un’intervista a Tonino Aceti, presidente del Laboratorio Italiano per l’analisi delle politiche sanitarie, riportata nel sito Salutequità e nel quotidiano “Il Sole 24 Ore“.
I finanziamenti e le criticità attuali
Nel corso degli anni, secondo il sito Salutequità, si sono accumulate risorse destinate all’aggiornamento delle tariffe dei servizi protesici e specialistici. Al 31 dicembre 2023, i finanziamenti previsti dalle leggi ammontano a ben 3,046 miliardi di euro, ai quali si aggiungono ulteriori 400 milioni per un aggiornamento specifico, per un totale di 3,446 miliardi. Tuttavia, questi miliardi sono stati attribuiti alle Regioni senza che ci fosse un incremento effettivo delle prestazioni LEA garantite ai cittadini, una situazione evidenziata fermamente da Aceti.
Il presidente di Salutequità ha messo in risalto l’importanza di indirizzare queste risorse verso applicazioni che siano realmente utili per la popolazione. La lettera del Ragioniere Generale dello Stato, inviata al Ministro della Salute, sottolinea il rifiuto del Ministero dell’Economia e delle Finanze riguardo l’ultimo rinvio al 2025. È stato evidenziato come l’adozione immediata del decreto sulle tariffe sia necessaria per contrastare le disuguaglianze nella mobilità sanitaria, un fenomeno che ha assunto proporzioni notevoli negli ultimi anni. Le risorse che ammontano a 631 milioni per il 2024 e 781 milioni per il 2025 devono essere utilizzate in modo preciso e mirato, come indicato dalle norme vigenti.
Necessità di un aggiornamento continuo dei Lea
L’urgenza di realizzare un meccanismo di aggiornamento dei LEA è ora più forte che mai, incoraggiata dalla costante innovazione dei servizi sanitari, delle tecnologie utilizzate e delle necessità di salute emergenti. La Corte dei conti ha recentemente riportato come, nell’ultimo anno, la Commissione LEA abbia continuato ad esaminare le richieste di aggiornamento pervenute attraverso il portale del Ministero della Salute. Queste richieste giungono da una varietà di fonti, tra cui società scientifiche, Ordini professionali, Regioni e aziende sanitarie, e comprendono 9 isorisorse e 12 richieste che implicano costi per la pubblica amministrazione.
Le due proposte formulate dalla Commissione sono state incorporate nella più ampia proposta di aggiornamento del DPCM del 12 gennaio 2017. Tuttavia, affinché queste proposte siano concretizzate, è necessario attendere l’entrata in vigore del decreto interministeriale che definirà le nuove tariffe massime. Questo decreto, previsto da tempo, è stato rimandato numerose volte e ora si attende un nuovo termine, fissato per il 1° gennaio 2025, ma già si profilano incertezze.
Un futuro incerto per i servizi sanitari
La Manovra di bilancio futura potrebbe presentare ulteriori sorprese, mettendo a rischio la fatidica scadenza del 2025. La situazione attuale solleva interrogativi cruciali per il sistema sanitario italiano: le risorse finanziarie, sebbene consistenti, saranno sufficienti per garantire un miglioramento effettivo dei servizi? La sfida di implementare le nuove tariffe e garantire l’adeguato accesso all’assistenza sanitaria è un tema prioritario che merita attenzione e una pianificazione precisa. Con le scadenze già slittate e i timori di ulteriori rinvii, il rischio è di vanificare anni di sforzi e investimenti, lasciando alla popolazione italiana un sistema sanitario inadeguato alle sue reali necessità.
