Tumori, il girovita si rivela un indicatore di rischio superiore al Bmi per gli uomini

Un nuovo studio rivela che la circonferenza della vita è un indicatore di rischio oncologico più significativo del BMI per gli uomini obesi, presentato al Congresso Europeo sull’Obesità 2025.

Il 24 marzo 2025, alle 16:44, è emerso un nuovo studio che ridefinisce il concetto di rischio oncologico legato all’obesità. Durante un evento di rilevanza internazionale, il Congresso Europeo sull’Obesità (Eco 2025), che si svolgerà a Malaga, in Spagna, dall’11 al 14 maggio, verranno presentati risultati che sfidano l’importanza dell’indice di massa corporea (Bmi) come principale indicatore di rischio per il cancro. La ricerca suggerisce che, per gli uomini, la circonferenza della vita potrebbe rivelarsi un marcatore di rischio più significativo.

La ricerca e i suoi autori

Lo studio, condotto da Ming Sun, Josef Fritz e Tanja Stocks della Lund University di Malmö, Svezia, è stato pubblicato su “The Journal of the National Cancer Institute”. I ricercatori hanno analizzato i dati di 339.190 individui, raccolti in un periodo che va dal 1981 al 2019. Di questi, il 61% dei dati è stato misurato in modo oggettivo, mentre il 39% è stato auto-riportato. L’età media dei partecipanti era di 51,4 anni. Le diagnosi di cancro sono state estratte dal registro svedese dei tumori. Le neoplasie considerate nello studio sono quelle per cui l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) ha stabilito un legame diretto con l’obesità, inclusi i tumori dell’esofago, dello stomaco, del colon, del fegato e altri.

Risultati e implicazioni

Durante un follow-up mediano di 14 anni, sono stati registrati 18.185 casi di tumori correlati all’obesità. I risultati hanno rivelato che un aumento della circonferenza vita di circa 11 cm negli uomini è associato a un incremento del 25% del rischio di sviluppare tumori legati all’obesità. In confronto, un incremento di 3,7 kg/m² nell’indice di massa corporea corrisponde a un aumento del 19% del rischio. Questi dati suggeriscono che, anche considerando il Bmi, una circonferenza vita elevata rimane un indicatore di rischio specifico per il cancro negli uomini.

Per le donne, le associazioni tra circonferenza vita e Bmi risultano più deboli. Un incremento di 12 cm nella circonferenza vita o di 4,3 kg/m² nel Bmi è associato a un aumento del 13% del rischio di sviluppare tumori correlati all’obesità. Questo porta a una riflessione importante: il Bmi, pur essendo una misura utile delle dimensioni corporee, non tiene conto della distribuzione del grasso corporeo.

Differenze di genere e distribuzione del grasso

Gli autori dello studio sottolineano che la circonferenza della vita rappresenta un indicatore più preciso dell’adiposità addominale. Questo è cruciale, poiché il grasso viscerale, che si accumula attorno agli organi addominali, è associato a esiti negativi per la salute, come resistenza all’insulina e infiammazione. Le differenze tra uomini e donne nel modo in cui accumulano grasso corporeo possono spiegare i risultati osservati. Gli uomini tendono ad accumulare più grasso viscerale, mentre le donne accumulano grasso sottocutaneo.

Per migliorare la valutazione del rischio, gli esperti suggeriscono di includere la circonferenza dell’anca nei modelli di rischio. Questa combinazione potrebbe fornire una comprensione più completa della distribuzione del grasso corporeo e del suo impatto sul rischio di cancro. La ricerca futura dovrebbe concentrarsi su misure più precise di adiposità e su potenziali fattori confondenti per chiarire ulteriormente il legame tra distribuzione del grasso e rischio oncologico.

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