Conclave: l’analisi dello psichiatra sulla scelta che inquieta e dura nel tempo

L’analisi di Claudio Mencacci sui risvolti psicologici del conclave del 2025 e le sfide emotive per i cardinali nella scelta del nuovo Papa.

Claudio Mencacci, esperto di psichiatria e co-presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia, ha analizzato i complessi risvolti psicologici che i cardinali affronteranno durante il conclave che si svolgerà nella Cappella Sistina a Roma. A partire dal 7 maggio 2025, i 133 cardinali si riuniranno per scegliere il nuovo Papa, un compito che porta con sé una significativa pressione psicologica e spirituale.

Il peso della scelta del nuovo Papa

I cardinali sono chiamati a una decisione cruciale, che Mencacci definisce come una scelta che “toglie il sonno”. Questo conclave rappresenta un rito di passaggio per molti dei partecipanti, in particolare per oltre 100 cardinali che si trovano per la prima volta in una situazione così determinante. La responsabilità di scegliere il successore di Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, è gravosa e comporta una serie di emozioni e pressioni interne. La chiusura della Cappella Sistina, concepita come uno spazio isolato e riservato, amplifica il senso di claustrofobia e di introspezione.

Mencacci sottolinea che ogni cardinale porterà con sé un bagaglio invisibile di “ansie, desideri, passioni e ambizioni”. La prima difficoltà è rappresentata dall’ansia da prestazione e dalla grandezza del compito, che possono generare un senso di sopraffazione. La durata del conclave avrà un ruolo cruciale nel plasmare le dinamiche interne, poiché la cosiddetta “decision fatigue” potrebbe influenzare il processo decisionale, portando a scelte affrettate sotto pressione emotiva.

Dinamiche di gruppo e conformismo

Un altro aspetto rilevante, secondo Mencacci, riguarda le dynamiche di gruppo all’interno del conclave. La presenza di cardinali neofiti, insieme a figure carismatiche e influenti, può creare un ambiente in cui il conformismo prevale sulle opinioni individuali. La tendenza a seguire la maggioranza piuttosto che a esprimere posizioni personali può ostacolare il processo di selezione. L’isolamento del conclave, legato all’effetto “cum clave“, può generare un senso di tempo sospeso e di irrealtà, complicando ulteriormente le decisioni da prendere.

In questo contesto, le rivalità e le pressioni tra i gruppi diventano più evidenti, mentre la mancanza di stimoli esterni amplifica le tensioni interne. Mencacci avverte che l’ambiente chiuso può portare a una regressione psicologica, dove i cardinali potrebbero adottare schemi decisionali più semplici per affrontare l’emotività del momento.

Implicazioni per la salute mentale

Dal punto di vista della salute mentale, Mencacci esprime preoccupazione per il sonno dei cardinali, evidenziando il rischio di insonnia e di irritabilità, in particolare nei neofiti nei primi giorni del conclave. La pressione emotiva e il senso di responsabilità possono influenzare il loro benessere psicologico. La consapevolezza del compito storico e spirituale che devono affrontare può generare un carico emotivo significativo.

Ogni cardinale si troverà a confrontarsi con la propria dimensione interiore, affrontando desideri e ambizioni che potrebbero non emergere nella vita pubblica. Mencacci conclude sottolineando l’importanza di una guida spirituale che sappia orientare la Chiesa verso un futuro positivo, in un contesto complesso e in trasformazione. La responsabilità di scegliere un nuovo Papa non è solo una questione di leadership, ma un compito che richiede una profonda consapevolezza delle sfide attuali e della necessità di un approccio umano e compassionevole.

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