All’inizio della sua carriera, Francesco Rubino non aveva l’intenzione di diventare un chirurgo specializzato in obesità, ma oggi, grazie alla sua esperienza venticinquennale, è riconosciuto come uno dei leader nel campo della salute. Il 9 maggio 2025, Rubino, 53 anni, è stato inserito nella lista delle 100 persone più influenti nel settore della salute dalla rivista ‘Time’, un riconoscimento che celebra non solo il suo lavoro personale, ma anche quello della Lancet Commission, un team di 56 esperti provenienti da tutto il mondo. Questo gruppo ha lavorato dal 2019 per definire la diagnosi di obesità, distinguendo tra obesità clinica e preclinica.
Il ruolo di rubino nella chirurgia bariatrica
Rubino, attualmente responsabile della Metabolic and Bariatric Surgery al King’s College di Londra, ha spiegato all’Adnkronos Salute che fino ad ora non esisteva una diagnosi clinica di obesità, ma solo una classificazione basata sul peso. Questo approccio, secondo lui, non riflette la reale salute dell’individuo. “L’obesità è uno spettro di condizioni”, ha dichiarato, evidenziando che alcune persone possono convivere con un’obesità moderata senza problemi immediati, mentre altre affrontano gravi malattie legate a questa condizione.
La lotta contro i pregiudizi
Rubino ha sottolineato l’importanza di riconoscere l’obesità come una malattia, poiché molte persone affette non ricevono le cure necessarie e spesso subiscono uno stigma sociale. La commissione ha lavorato per combattere i pregiudizi esistenti, che tendono a semplificare la questione dell’obesità. Da un lato, c’è chi non riconosce l’obesità come malattia; dall’altro, chi tende a considerarla sempre tale, senza distinzione. “Dobbiamo trattare il problema in modo scientifico ed etico”, ha affermato Rubino, evidenziando la necessità di stabilire priorità per i trattamenti e le risorse disponibili.
La nuova prospettiva di rubino
Francesco Rubino ha ammesso di aver avuto inizialmente un’idea errata sull’obesità, ritenendo che fosse principalmente legata agli stili di vita. Tuttavia, ha cambiato prospettiva, comprendendo che le cause sono più complesse e che la chirurgia può essere una soluzione efficace. Ha messo in evidenza come l’obesità possa influenzare seriamente il funzionamento degli organi, paragonandola ad altre malattie.
Il percorso formativo e professionale
Nato a Cosenza, Rubino ha studiato Medicina a Roma, all’Università Cattolica – Policlinico Gemelli, prima di trasferirsi negli Stati Uniti per ulteriori specializzazioni. Ha lavorato al Mount Sinai Medical Center e alla Cleveland Clinic, e ha diretto un centro di chirurgia del diabete alla Cornell University di New York. Durante la sua carriera ha scoperto che gli interventi chirurgici per l’obesità possono influenzare il metabolismo degli zuccheri, indipendentemente dalla perdita di peso.
La vita personale di rubino
Negli Stati Uniti, Rubino ha incontrato sua moglie, Christin, una cantante lirica della California. Oggi vivono a Londra con il loro figlio di 9 anni, ma Rubino torna spesso in Italia per visitare il padre, che vive in Calabria e ha 87 anni. La sua carriera, che ha attraversato diversi paesi e culture, rappresenta un importante contributo alla lotta contro l’obesità e alla promozione della salute globale.
