La recente ricerca ha fornito un contributo significativo a un quadro scientifico in evoluzione riguardante i potenziali vantaggi degli analoghi dell’ormone Glp-1, prodotto dall’intestino. Questi farmaci, noti per le loro proprietà antidiabetiche e dimagranti, stanno attirando l’attenzione per la loro capacità di influenzare anche il comportamento legato al consumo di alcol.
Lo studio presentato a Malaga
Dal 11 al 14 maggio 2025, il Congresso europeo sull’obesità (Eco 2025) di Malaga, in Spagna, ha visto la presentazione di uno studio innovativo. La ricerca, condotta da Carel le Roux dell’University College di Dublino, ha esaminato l’efficacia di due farmaci, liraglutide e semaglutide, nel ridurre il consumo di alcol tra i pazienti in cura per obesità. I risultati sono stati sorprendenti: i partecipanti che hanno seguito il trattamento hanno riportato una diminuzione del consumo di alcolici di circa due terzi nell’arco di quattro mesi. Questo studio offre nuove prospettive su come questi farmaci possano non solo aiutare nella perdita di peso, ma anche contribuire a combattere la dipendenza dall’alcol.
Dettagli della ricerca
La ricerca ha coinvolto 262 adulti con un indice di massa corporea (BMI) di almeno 27 kg/m², per il 79% donne, con un’età media di 46 anni e un peso medio di 98 kg. I partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi in base al loro consumo di alcol prima dell’inizio della terapia: astemi, bevitore occasionali e bevitore abituali. Dopo un periodo di trattamento di quattro mesi, i dati hanno rivelato che il consumo medio di alcol è diminuito da 11,3 a 4,3 unità a settimana. Tra i bevitore abituali, la riduzione è stata ancora più marcata, passando da 23,2 a 7,8 unità a settimana, evidenziando l’efficacia degli analoghi del Glp-1 nel modificare le abitudini di consumo.
Meccanismi e implicazioni
Il meccanismo attraverso il quale gli analoghi del Glp-1 influenzano il consumo di alcol è ancora oggetto di studio. Secondo le Roux, si sospetta che la riduzione del desiderio di alcol sia legata a cambiamenti in aree specifiche del cervello, che non sono sotto il controllo consapevole. Questo potrebbe spiegare perché i pazienti segnalano una diminuzione del consumo di alcol “senza sforzo”. Nonostante i limiti dello studio, come la dimensione relativamente ridotta del campione e l’assenza di un gruppo di controllo, i risultati sono promettenti e suggeriscono che gli analoghi del Glp-1 potrebbero avere effetti benefici oltre la semplice gestione del peso.
Prospettive future e sviluppi
La ricerca di Carel le Roux e dei suoi collaboratori rappresenta un passo avanti nella comprensione degli effetti collaterali positivi degli analoghi del Glp-1. Mentre gli scienziati continuano a esplorare questo campo, i risultati ottenuti finora aprono la strada a ulteriori studi e a potenziali applicazioni cliniche per il trattamento della dipendenza da alcol. La possibilità di affrontare simultaneamente l’obesità e il consumo problematico di alcol potrebbe rivoluzionare le strategie terapeutiche attuali, offrendo nuove speranze per i pazienti in cerca di aiuto.
