Abruzzo: avviata la prima terapia genica per la maculopatia nella regione

Innovativa terapia genica contro la maculopatia: intervento pionieristico al Policlinico di Chieti offre nuove speranze per i pazienti over 50 e migliora la qualità della vita.

Il 2 maggio 2025, presso il Policlinico dell’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara, è stata effettuata una procedura pionieristica che segna un’importante tappa nella lotta contro la maculopatia legata all’età. Questo intervento, il primo del suo genere in Abruzzo e tra i pochi a livello europeo, è stato condotto dal professor Rodolfo Mastropasqua, Ordinario di Malattie dell’apparato visivo. La terapia genica sperimentale ha come obiettivo quello di affrontare la patologia a livello genetico, offrendo una copia corretta di un gene difettoso o un gene alternativo in grado di compensare la disfunzione.

La maculopatia e il suo impatto sulla vita dei pazienti

La maculopatia è una patologia che colpisce principalmente la popolazione over 50 e rappresenta la principale causa di cecità e ipovisione nelle persone oltre i 65 anni. Essa può manifestarsi in entrambi gli occhi, anche in momenti diversi, e inizia con una visione sfuocata e distorta, che può progressivamente compromettere la capacità di leggere, guidare, lavorare al computer e persino di vedere il cibo nel piatto. In Italia, oltre un milione di persone è affetta da questa condizione, che si presenta in due forme: secca e umida. Quest’ultima, in particolare, viene trattata con iniezioni di farmaci anti-Vegf, che inibiscono la formazione di nuovi vasi sanguigni. Tuttavia, il trattamento richiede somministrazioni frequenti, ogni uno o due mesi, comportando un significativo onere economico per le aziende sanitarie locali e un peso psicologico per i pazienti e i loro accompagnatori.

L’innovativa terapia genica

Il professor Mastropasqua ha dichiarato che la nuova terapia genica mira a “insegnare alla retina a produrre autonomamente gli anti-Vegf“. La tecnica prevede l’inserimento di un vettore, costituito da un virus benigno, all’interno dell’occhio. Questo vettore trasporta informazioni genetiche nelle cellule retiniche del paziente, stimolando la retina a produrre le molecole necessarie senza ulteriori iniezioni. L’approccio rappresenta una potenziale rivoluzione nel trattamento della maculopatia, poiché potrebbe consentire di effettuare un solo intervento che durerebbe per tutta la vita del paziente.

Il centro di genetica oculare di Chieti

Il centro di genetica oculare, fondato da Rodolfo Mastropasqua e dal Magnifico Rettore Stuppia, è uno dei pochi centri in Europa a partecipare a questa sperimentazione avanzata. L’obiettivo è non solo preservare la vista con un’unica operazione, ma anche migliorare la qualità della vita dei pazienti. Secondo Mastropasqua, se la terapia viene effettuata precocemente, potrebbe non solo arrestare la progressione della malattia, ma anche migliorare la visione. I risultati di questa innovativa terapia sono attesi con grande interesse, poiché potrebbero comportare risparmi significativi per il sistema sanitario nazionale, oltre a migliorare notevolmente la vita dei pazienti affetti da maculopatia.

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