Aids, Di Perri (UniTo): “Ottimizzare la triplice terapia per garantire l’efficacia contro l’Hiv”

Giovanni Di Perri presenta progressi nella terapia per l’HIV alla conferenza Icar 2025, evidenziando la personalizzazione dei trattamenti e la riduzione dell’aderenza necessaria per l’efficacia.

Il 22 maggio 2025, Giovanni Di Perri, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Università degli Studi di Torino, ha rilasciato importanti dichiarazioni riguardanti l’ottimizzazione della terapia per il controllo dell’HIV. Durante la 17esima edizione dell’Icar 2025, Italian Conference on Aids and Antiviral Research, in corso fino al 23 maggio presso il Padova Congress, Di Perri ha evidenziato i progressi significativi nella personalizzazione dei trattamenti per i pazienti affetti da HIV, sottolineando che l’aderenza al regime terapeutico è ora possibile anche con percentuali inferiori rispetto al passato.

Progresso nella terapia antiretrovirale

Di Perri ha spiegato che la personalizzazione della terapia è fondamentale e si basa su variabili come le comorbidità e le preferenze individuali dei pazienti. Negli ultimi tre decenni, lo sviluppo della terapia antiretrovirale ha portato a un miglioramento della qualità dei farmaci disponibili, come la triplice terapia, che offre garanzie di efficacia e tollerabilità che non erano possibili dieci anni fa. Il medico ha sottolineato l’importanza di avere a disposizione diverse opzioni terapeutiche, che consentono di adattare il trattamento alle esigenze specifiche di ciascun paziente.

Adesione al trattamento e tollerabilità

Un aspetto cruciale evidenziato da Di Perri è la diminuzione della percentuale di aderenza necessaria per garantire l’efficacia del trattamento. Mentre vent’anni fa era richiesto un tasso di aderenza del 95%, oggi è sufficiente un’aderenza intorno al 70%. Questo cambiamento è attribuibile ai progressi nella formulazione dei farmaci, che sono diventati più facili da assumere e meglio tollerati dai pazienti. La disponibilità di regimi terapeutici in una singola compressa ha semplificato ulteriormente la vita dei pazienti, rendendo più gestibile il trattamento quotidiano.

Linee guida e gestione clinica

Le linee guida attuali offrono una gerarchia di scelte terapeutiche, con l’obiettivo di garantire la soppressione virale e il mantenimento della funzionalità immunitaria. Di Perri ha sottolineato che, una volta raggiunto un certo livello di certezza nei risultati, i medici possono ottimizzare la terapia in base alle condizioni cliniche specifiche di ciascun paziente. L’esperto ha anche messo in evidenza che oltre la metà delle nuove infezioni si verifica in soggetti già in fase avanzata, il che rende cruciale garantire una soppressione efficace della carica virale.

La terapia triplice, rappresentata dalla combinazione di bictegravir, emtricitabina e tenofovir alafenamide (B/F/Taf), è considerata la prima opzione nelle linee guida e si presenta come una soluzione altamente efficace. Di Perri ha ribadito che questa terapia, che si assume con una compressa quotidiana, rappresenta un traguardo significativo rispetto ai trattamenti disponibili trent’anni fa, semplificando anche le procedure di screening relative alla resistenza e all’aderenza del paziente.

Condivi su: