All’ospedale San Camillo-Forlanini di Roma, il 23 gennaio 2025, sono venuti alla luce quattro gemelli prematuri, un evento raro con una probabilità di 1 su 800.000. La notizia è stata comunicata dall’azienda ospedaliera, che ha sottolineato l’importanza di questo caso clinico eccezionale, sottolineando l’abilità e la preparazione del personale medico.
La nascita dei gemelli prematuri
I gemelli, tre maschi e una femmina, sono nati alla 28esima settimana di gravidanza e sono stati accolti in terapia intensiva neonatale, dove hanno ricevuto assistenza specializzata. La giovane madre, di soli 24 anni, era arrivata in Italia dalla Macedonia alla 22esima settimana di gravidanza, dopo aver subito un’induzione dell’ovulazione nel suo paese d’origine senza che fosse verificato il numero di embrioni fecondati. Solo al momento dell’arrivo al San Camillo ha scoperto di aspettare quattro bambini.
Il ricovero della donna è avvenuto a dicembre 2024 a causa di dolori pelvici. Da quel momento, ha intrapreso un percorso di cura complesso, che ha incluso controlli mirati e terapie preventive. Le sue condizioni di salute si sono rapidamente deteriorate, portando a una gestione multidisciplinare della gravidanza, con l’uso di cortisone per favorire la maturazione polmonare dei feti e il solfato di magnesio per la neuroprotezione neonatale.
Gestione della situazione critica
Il 23 gennaio, alle 21.55, la rottura prematura delle membrane ha reso necessario un intervento di taglio cesareo urgente. L’equipe medica, composta da 16 professionisti tra medici e infermieri, era già pronta ad affrontare la situazione. In sala parto, la coordinatrice ostetrica Elisabetta Campagna e le ostetriche, tra cui la dirigente ostetrica Stefania Nichinonni, avevano predisposto ogni dettaglio per garantire un intervento tempestivo e sicuro.
La UOC di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, sotto la direzione di Luca Maggio, ha fornito un’assistenza immediata e altamente specializzata. Il team, coordinato da Raffaele Guarracino, ha svolto un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza e il benessere dei neonati. Grazie alla preparazione e alla rapidità d’azione, i quattro piccoli, il cui peso variava tra i 978 e i 1.165 grammi, hanno mostrato un decorso clinico positivo.
Il decorso post-natale e il ritorno a casa
Durante il ricovero, i neonati hanno ricevuto un’assistenza continua, con particolare attenzione alla temperatura corporea, al supporto respiratorio e all’alimentazione endovenosa, in attesa del latte materno. Sorprendentemente, i piccoli non hanno manifestato infezioni, né hanno necessitato di trasfusioni o presentato problemi neurologici. Dopo circa 50 giorni di degenza, i gemelli sono stati dimessi e hanno potuto tornare a casa.
Maria Giovanna Salerno, direttore del Dipartimento Salute Donna Bambino, ha evidenziato come questo straordinario evento sia stato possibile grazie alla sinergia tra tutte le professionalità coinvolte, dimostrando l’eccellenza del lavoro di squadra all’interno dell’ospedale. La gestione di una gravidanza quadrigemellare è una sfida complessa, ma il San Camillo si è dimostrato all’altezza, garantendo la sicurezza e la salute della madre e dei neonati.
