Alimenti e allergeni: etichette trasparenti per scelte alimentari informate

L’importanza dell’etichettatura alimentare per la sicurezza dei consumatori con allergie e intolleranze, secondo le normative europee e le analisi dei Laboratori pH di TÜV Italia.

I consumatori con allergie o intolleranze alimentari mostrano un crescente interesse per la lettura delle etichette, dove gli ingredienti ritenuti “pericolosi” sono chiaramente segnalati. Le avvertenze come “Può contenere…” sono facoltative e servono come misura precauzionale, utilizzate quando non è possibile garantire l’assenza totale di un allergene durante il processo produttivo. Gli esperti dei Laboratori pH di TÜV Italia analizzano il significato di tali avvertenze e la loro rilevanza per la sicurezza alimentare.

Il ruolo dell’etichettatura alimentare

L’etichettatura alimentare riveste un’importanza fondamentale nel garantire la sicurezza e la trasparenza per i consumatori. Il Regolamento UE 1169/2011, insieme alla guida del 13 luglio 2017 riguardante le informazioni su sostanze o prodotti che provocano allergie o intolleranze, ha introdotto norme più severe per migliorare l’accessibilità delle informazioni alimentari e tutelare la salute pubblica.

Le recenti disposizioni stabiliscono requisiti dettagliati per l’indicazione di ingredienti, allergeni, valori nutrizionali e provenienza dei prodotti, con l’obiettivo di aiutare i consumatori a compiere scelte alimentari più sicure e consapevoli.

In particolare, il Regolamento (UE) n. 1169/2011 stabilisce che:

  • Gli ingredienti allergenici devono essere chiaramente indicati nell’elenco degli ingredienti e messi in evidenza con caratteri distintivi.
  • Anche i prodotti non preimballati devono riportare informazioni sugli allergeni.
  • Gli ingredienti derivati da allergeni, come il glutine, devono essere specificati in modo chiaro.

Attualmente, la normativa riconosce 14 gruppi di allergeni che devono essere dichiarati obbligatoriamente, inclusi glutine, latte, uova, frutta a guscio, sedano, senape, sesamo e lupini.

Informazioni obbligatorie sulle etichette alimentari

Le etichette alimentari devono contenere informazioni fondamentali, tra cui:

  • Denominazione dell’alimento
  • Elenco degli ingredienti, con evidenziazione degli allergeni
  • Quantità netta
  • Termine minimo di conservazione o data di scadenza
  • Condizioni di conservazione
  • Nome e indirizzo del produttore
  • Paese di origine o luogo di provenienza (se richiesto)
  • Istruzioni per l’uso (se necessarie)
  • Grado alcolico (per bevande alcoliche sopra l’1,2%)

L’etichettatura nutrizionale e ambientale

L’etichettatura nutrizionale, obbligatoria per la maggior parte dei prodotti, deve riportare i valori energetici e i principali nutrienti (grassi, di cui acidi grassi saturi, carboidrati, di cui zuccheri, fibre, proteine e sale), sempre espressi su 100g o 100ml di prodotto.

Cresce anche l’attenzione verso l’etichettatura ambientale, diventata obbligatoria con il Decreto Legislativo 116/2020, fornendo informazioni sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti al consumatore. L’Unione Europea, attraverso direttive come la 825/2024 e il nuovo regolamento PPWR, mira a promuovere la sostenibilità dei packaging e a garantire che le pratiche ambientali delle aziende siano comunicate in modo chiaro ai consumatori.

Analisi degli allergeni nei Laboratori pH di TÜV Italia

I Laboratori pH di TÜV Italia, specializzati nella sicurezza alimentare, impiegano metodologie accreditate ACCREDIA per l’analisi di allergeni e contaminazioni. Monitorano costantemente gli allergeni previsti dalla normativa, utilizzando tecniche avanzate come:

  • ELISA: test rapido per la rilevazione diretta delle proteine allergizzanti, con possibilità di falsi negativi o positivi a seconda dei trattamenti subiti dagli alimenti.
  • PCR Real-time (qPCR): identifica il DNA degli allergeni, riducendo il rischio di errori.

“La rilevazione e la quantificazione degli allergeni,” afferma Monica Filippini, Life Science Manager di TÜV Italia, “può avvenire direttamente tramite la tecnica ELISA, che cerca la proteina allergizzante, oppure indirettamente con la PCR Real Time, che rileva la presenza di DNA dell’alimento allergizzante. L’uso combinato o alternativo di queste tecniche dipende dal tipo di allergene da analizzare e dal risultato desiderato.”

TÜV SÜD, attraverso le sue procedure di certificazione, verifica la conformità agli standard di sicurezza alimentare, come l’International Food Standard e FSSC 22000, accertandosi delle misure adottate dalle aziende per prevenire la contaminazione da allergeni e garantire una corretta etichettatura.

Gestione degli allergeni e responsabilità delle aziende

Le diciture “potrebbe contenere tracce di…” o “prodotto in uno stabilimento dove si lavora …” non sono frasi adeguate per esprimere il potenziale rischio di contaminazione. La parola “tracce” non deve essere utilizzata, poiché l’EFSA ha dichiarato l’impossibilità di stabilire una soglia minima al di sotto della quale non si verifichi una reazione allergica.

TÜV SÜD valuta la conformità agli standard di sicurezza alimentare, verificando le misure adottate per prevenire la contaminazione da allergeni e garantire un’etichettatura corretta. Le etichette con la dicitura “Può contenere…” segnalano la possibile presenza involontaria di allergeni a causa della contaminazione crociata durante la produzione. Questa indicazione è volontaria e cautelativa, nel caso in cui il OSA (responsabile dell’immissione del prodotto) non riesca a garantire l’assenza dell’allergene.

Leggere con attenzione le etichette alimentari è fondamentale per chi soffre di allergie o intolleranze. La chiarezza delle informazioni consente scelte sicure e consapevoli. Grazie alle normative rigorose e ai controlli di enti come TÜV Italia, i consumatori possono contare su analisi affidabili. Tuttavia, la sicurezza alimentare richiede anche una maggiore consapevolezza individuale: scegliere in modo informato è essenziale per tutelare la propria salute.

Condivi su: