Anestesista De Robertis: “Siamo al fianco del paziente durante il percorso perioperatorio”

Il Camp 9 della Siaarti a Firenze esplora l’integrazione tra tecnologia e umanità nella medicina, con focus su anestesia, medicina predittiva e personalizzata per migliorare le cure.

Al Camp 9 della Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (Siaarti), in corso a Firenze dal 17 aprile 2025, si discute di un tema cruciale per il futuro della medicina: l’integrazione tra tecnologia clinica e umanità. L’evento, che raccoglie esperti del settore, si focalizza sull’importanza della medicina predittiva e personalizzata, un approccio che mira a migliorare la qualità delle cure per ogni singolo paziente.

Il ruolo dell’anestesista nel percorso perioperatorio

Edoardo De Robertis, responsabile dell’area culturale Anestesia e medicina perioperatoria della Siaarti, ha sottolineato l’evoluzione del ruolo dell’anestesista, che oggi si estende oltre la sala operatoria. Secondo De Robertis, l’anestesista ha acquisito una grande responsabilità nel seguire il paziente lungo l’intero percorso perioperatorio, gestendo non solo gli aspetti tecnici, ma anche l’impatto della chirurgia sull’organismo e sulle patologie preesistenti. Questo approccio permette di offrire una medicina di qualità superiore, sempre più personalizzata e preventiva, adattata alle esigenze specifiche di ciascun paziente.

La sfida principale è quella di unire l’analisi tecnologica avanzata con la competenza clinica e l’esperienza umana. De Robertis ha affermato che l’obiettivo è anticipare e prevenire le complicazioni derivanti dallo stress chirurgico, garantendo così un’assistenza più sicura. La componente umana e quella tecnologica sono inscindibili, e il rapporto con il paziente rimane una priorità. Tuttavia, l’anestesia è anche una specialità fortemente tecnologica, e negli ultimi anni l’innovazione ha migliorato notevolmente la capacità di valutazione, passando da un approccio reattivo a uno predittivo.

L’impatto della tecnologia sull’anestesia

L’evoluzione tecnologica ha portato a sistemi in grado di segnalare in anticipo alterazioni che potrebbero evolversi in eventi critici, permettendo interventi tempestivi. De Robertis ha evidenziato come l’implementazione delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, attualmente in fase di studio, possa rivoluzionare ulteriormente il lavoro degli anestesisti. L’AI avrà il compito di raccogliere, analizzare e integrare una vasta mole di dati clinici, supportando così l’anestesista nell’elaborazione di strategie terapeutiche più precise ed efficaci.

La fusione tra tecnologia e competenza clinica promette di trasformare il modo in cui vengono gestite le cure anestesiologiche, migliorando non solo i risultati clinici, ma anche l’esperienza del paziente. La sfida di unire questi due mondi è al centro del dibattito durante il congresso, dove i professionisti del settore si confrontano su come affrontare le nuove opportunità e le responsabilità che ne derivano.

Il Camp 9 rappresenta quindi un’importante occasione di aggiornamento e confronto per i professionisti del settore, con l’obiettivo di migliorare le pratiche anestesiologiche e garantire un’assistenza sempre più efficace e umana.

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