Apnee notturne, 30 milioni di italiani colpiti. Cosa fare?

A Bergamo il 110° Congresso Nazionale della SIOeChCF: focus su disturbi respiratori del sonno e delle apnee notturne, patologie che influenzano significativamente la qualità della vita.
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Bergamo, 24 maggio 2024 – I disturbi respiratori nel sonno e le apnee notturne sono stati al centro del 110° Congresso Nazionale della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale (SIOeChCF), intitolato “Il Futuro in ascolto”. L’evento, in corso a Bergamo presso la Fiera dal 22 al 25 maggio, è presieduto dal professor Giovanni Danesi.

L’importanza delle apnee notturne

“Il tema delle apnee notturne, noto anche come Osas (malattia ostruttiva delle vie respiratorie nel sonno), è diventato di grande attualità negli ultimi anni,” ha dichiarato il professor Giovanni Danesi. “In questo 110° convegno della SIOeChCF, specialisti di primo piano hanno approfondito i numerosi problemi e patologie correlate che influiscono sulla qualità di vita dei pazienti. È essenziale sensibilizzare i pazienti su questo problema che ha un impatto significativo sia in termini assistenziali che terapeutici.”

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La diffusione della patologia

Il Dottor Andrea De Vito, Direttore dell’UO di Otorinolaringoiatria negli ospedali di Forlì e Faenza e coordinatore della commissione scientifica nazionale sui disturbi del sonno della SIOeChCF, ha spiegato che “la patologia interessa ben 30 milioni di italiani, uomini e donne. La maggior parte dei casi è lieve e si manifesta con un semplice russamento. Tuttavia, circa 4 milioni di italiani sono a rischio di gravi conseguenze, poiché l’interruzione del respiro notturno avviene per 15 o più volte l’ora, causando ischemia temporanea a tutti gli organi del corpo.”

Cause e pericoli delle apnee notturne

L’apnea notturna è un’occlusione delle vie respiratorie a livello faringeo che avviene di notte a causa della perdita di tono muscolare durante il sonno. Negli adulti, la principale causa di apnee notturne è l’obesità e il sovrappeso, che portano all’occlusione delle vie respiratorie. Fattori genetici e anatomici, come l’ingrandimento delle tonsille, possono aggravare la situazione.

Nei bambini, le apnee sono spesso causate dall’ipertrofia adeno-tonsillare e si manifestano principalmente tra i 4 e i 6 anni. “È importante che i genitori vigilino sulle irregolarità nel respiro notturno dei loro figli,” ha sottolineato De Vito, “poiché chi soffre di apnee da bambino rischia di soffrirne anche da adulto.”

Conseguenze gravi negli adulti

“Quando gli episodi di apnea superano i 15 all’ora,” ha continuato il dottor De Vito, “diventano un fattore di rischio indipendente per patologie cardiovascolari e favoriscono l’insorgenza di diabete, reflusso gastroesofageo e ipertensione. Le apnee notturne causano inoltre forte sonnolenza diurna, aumentando il rischio di incidenti stradali.”

Trattamenti all’avanguardia

Al congresso sono state presentate le ultime acquisizioni nel trattamento delle apnee notturne. “La perdita di peso è la principale forma di prevenzione e cura,” ha spiegato De Vito. Oltre alla terapia ventilatoria, le nuove soluzioni includono le ‘oral appliances’ e i neurostimolatori. Le prime sono dispositivi simili ai byte usati dai dentisti, che aumentano lo spazio nella bocca per mantenere aperte le vie aeree. I neurostimolatori, inseriti chirurgicamente, stimolano i muscoli della lingua per facilitare la respirazione notturna. Anche la chirurgia ricostruttiva del faringe è una valida opzione in casi selezionati.

La rilevanza sanitaria e sociale delle apnee notturne

Le apnee notturne interessano almeno un miliardo di persone nel mondo, ma il numero è probabilmente più alto a causa della sottostima e sottodiagnosi della patologia. “Questa malattia crea gravi danni alla salute e alla sicurezza,” ha concluso De Vito. “La sonnolenza causata dalle apnee è paragonabile a un tasso alcolemico doppio rispetto alla soglia legale, aumentando il rischio di incidenti stradali. Prevenzione e trattamento tempestivo sono essenziali per la salute delle persone e la sostenibilità del sistema sanitario”.

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