Aumento dei ricoveri in ospedale in Italia: la situazione sanitaria al 2023

L’Italia registra una ripresa dei ricoveri nel 2023, con quasi 8 milioni di accessi, ma evidenzia disuguaglianze nella qualità delle prestazioni sanitarie tra diverse regioni e strutture.
Aumento dei ricoveri in ospedale in Italia: la situazione sanitaria al 2023 - Salutextutti.it

L’Italia sta attraversando un periodo delicato nel settore sanitario. Dopo il calo drammatico dei ricoveri a causa della pandemia di COVID-19, i dati del 2023 mostrano una ripresa significativa. Con quasi 8 milioni di ricoveri, il numero è aumentato di ben 312.000 unità rispetto all’anno precedente, riportando le cifre ai livelli del periodo pre-pandemia. Questa ripresa pone l’accento sulla qualità delle prestazioni offerte negli ospedali, che rimangono un tema cruciale per il sistema sanitario nazionale.

I dati del programma nazionale esiti

Secondo il recente report dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali , sono stati analizzati 1.363 ospedali pubblici e privati in Italia. Questo studio è stato condotto utilizzando 205 indicatori per valutare la performance delle strutture sanitarie. I risultati evidenziano che, nonostante la ripresa dei ricoveri, ci sono ampie discrepanze tra diverse aree e tipi di prestazioni. Ad esempio, nelle strutture sanitarie si affiancano aree di elevata qualità a zone con standard decisamente inferiori, creando una frammentazione che può essere problematica.

Un caso emblematico è quello degli interventi per frattura del femore, che devono avvenire entro 48 ore per garantire il miglior recupero possibile. Nel 2023, i pazienti operati per questo tipo di frattura sono stati 95.808, con un incremento di 1.200 unità rispetto al 2022. Il miglioramento emerge anche dalla maggiore tempestività d’intervento: la percentuale di operazioni effettuate entro il termine critico è salita dal 53% al 59%. Tuttavia, la maggior parte degli ospedali è ancora sotto la soglia del 60%, con regioni come Calabria, Liguria, Basilicata, Umbria, Molise e Sardegna che mostrano difficoltà evidenti in questo ambito.

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Interventi chirurgici: una panoramica sui risultati

Un altro dato interessante riguarda la colecistectomia laparoscopica, uno degli interventi più frequenti eseguiti in Italia. Nel 2023, il numero di queste operazioni ha raggiunto la cifra di 101.700, con un incremento di 9.000 rispetto all’anno precedente. A questo si aggiunge un miglioramento significativo nel tempo di ricovero post-operatorio: l’88% dei pazienti è risultato dimesso entro tre giorni dall’intervento, rispetto all’86% del 2022. Questo progresso è indicativo di una maggiore efficienza nelle procedure e della sicurezza offerta ai pazienti, rivelando una diminuzione della variabilità delle prestazioni tra le diverse strutture.

Risulta importante notare come le strutture nel Centro-Sud non solo presentano sfide, ma anche alcuni esempi di eccellenza. Ospedali come l’Ospedale Umberto I a Siracusa, il Monopoli di Bari, il Pertini di Roma e il San Giovanni di Dio di Agrigento figurano tra i top 5 per qualità delle prestazioni. Questi esempi positivi testimoniano che, nonostante una situazione generale che necessita di migliorie, ci sono realtà che eccellono e dimostrano che la qualità sanitaria è fattibile anche in contesti difficili.

Qualità delle prestazioni: standard e sfide

La qualità delle prestazioni negli ospedali italiani rappresenta un tema di crescente rilevanza. Con il report di Agnas si evidenzia che la frammentazione delle strutture, in particolare per gli interventi oncologici e in area materno-infantile, è motivo di preoccupazione. Strutture con volumi di attività inadeguati, come quelle operative nel trattamento del tumore del pancreas, possono compromettere l’accesso a tecnologie e pratiche ottimali, rendendo difficile per i pazienti ricevere le cure migliori.

Un esempio preoccupante è l’area materno-infantile, dove un terzo dei punti nascita non raggiunge la soglia minima di 500 parti l’anno, un criterio chiave per garantire la sicurezza e l’efficacia delle cure. Questo scenario dimostra la necessità di una ristrutturazione e un potenziamento delle strutture per affrontare tali sfide.

Questi dati e risultati confermano, infine, quanto sia vitale monitorare e migliorare continuamente la qualità dei servizi sanitari offerti. La strada per una sanità di eccellenza in Italia è segnata da successi, ma anche da ostacoli da superare, richiedendo un impegno congiunto da parte delle istituzioni e dei professionisti della salute.

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