Aumento del 64% di nuovi casi di anoressia e bulimia al Bambino Gesù dal 2019

Aumento allarmante dei disturbi alimentari tra i giovani: +64% di casi di anoressia e bulimia negli ultimi sei anni, con un’urgente necessità di interventi multidisciplinari.

Il 10 marzo 2025, l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ha reso noti dati allarmanti riguardanti l’aumento dei disturbi alimentari tra i giovani. Negli ultimi sei anni, dal 2019, si è registrato un incremento del 64% dei casi di anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata, disturbo evitante-restrittivo dell’assunzione di cibo (Arfid) e disturbi alimentari non altrimenti specificati (Nas). Questi dati, presentati in concomitanza con la Settimana del Fiocchetto lilla, evidenziano un’emergenza crescente nel campo della salute mentale infantile e adolescenziale.

Statistiche nazionali e locali sui disturbi alimentari

A livello nazionale, il Ministero della Salute ha riportato un aumento di circa il 35% nelle diagnosi annuali di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna). Valeria Zanna, responsabile dell’Unità operativa semplice di Anoressia e Disturbi alimentari del Bambino Gesù, ha sottolineato come l’incidenza di questi disturbi stia crescendo in modo preoccupante tra i più giovani. In Italia, circa 3,5 milioni di persone, pari al 6% della popolazione, sono affette da Dna, con una prevalenza del 90% tra le donne. Tuttavia, anche il numero di uomini che richiedono aiuto è in aumento, rappresentando il 20% nella fascia di età 12-17 anni.

L’età di esordio di questi disturbi si sta abbassando, con casi che ora si registrano anche tra i bambini di 8-9 anni. Questo fenomeno è attribuito sia all’anticipazione della pubertà nelle ragazze, sia alla crescente influenza dei social media, che promuovono modelli di bellezza irraggiungibili. Gli esperti avvertono che la complessità di questi disturbi richiede un approccio multidisciplinare, coinvolgendo psichiatri, pediatri, psicologi, dietisti e specialisti in medicina interna.

Aumento dei casi tra i più giovani

Dal 2020, l’Unità operativa semplice di Anoressia e Disturbi alimentari del Bambino Gesù ha registrato un significativo aumento del 38% nell’attività clinica, con i Day hospital che sono passati da 1.820 nel 2020 a 2.420 nel 2024. I dati mostrano un incremento dei nuovi accessi tra le fasce d’età più giovani, in particolare tra i bambini sotto i 10 anni e quelli tra 11 e 13 anni, che sono aumentati da 59 nel 2019 a 89 nel 2024, evidenziando un incremento del 50%.

Le diagnosi di anoressia nervosa e Arfid sono aumentate rispettivamente del 68% e del 65% dal 2019, il che sottolinea l’urgenza di sviluppare protocolli di intervento sempre più specifici. In totale, le nuove diagnosi di Dna sono salite da 138 nel 2019 a 226 nel 2024, un dato che non può essere ignorato.

Rilevanza del trattamento multidisciplinare

Le linee guida nazionali e internazionali sul trattamento dei disturbi alimentari in età evolutiva evidenziano l’importanza del coinvolgimento delle famiglie per il successo del percorso terapeutico. L’approccio adottato dall’ospedale Bambino Gesù si basa su un lavoro di squadra tra professionisti delle aree psicologica, nutrizionale, psichiatrica, endocrinologica e cardiologica, per garantire un intervento integrato e efficace.

Valeria Zanna ha sottolineato che negli ultimi anni i pazienti più giovani mostrano quadri psicopatologici più gravi, sia dal punto di vista alimentare che psicologico. Le famiglie di questi pazienti, inoltre, si trovano ad affrontare difficoltà comunicative e fragilità emotiva, complicando ulteriormente la situazione.

Per affrontare questa crescente emergenza, il Bambino Gesù ha implementato un programma di assistenza che prevede accessi in Day hospital con supporto alimentare, monitoraggio psichiatrico e nutrizionale, oltre a psicoterapia di gruppo per genitori e pazienti. Con il miglioramento delle condizioni cliniche, il trattamento si adatta per continuare a supportare le risorse individuali e familiari, rispondendo così a una necessità sempre più urgente nella società contemporanea.

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