Bambino Gesù celebra 40 anni dell’IRCCS: dal primo trapianto di cuore alla terapia genica per tumori solidi

L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù celebra 40 anni come IRCCS, evidenziando successi in ricerca e innovazione nella cura pediatrica, con un impegno costante per il futuro.

Roma, 12 maggio 2025 – L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù celebra un importante traguardo: i 40 anni dal riconoscimento come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Un anniversario che segna un percorso di eccellenza nella ricerca clinica e traslazionale, con un focus particolare sull’innovazione e la cura dei più piccoli. Durante l’udienza del 16 marzo 2024, Papa Francesco ha sottolineato il ruolo cruciale della scienza nel lavoro dell’ospedale, affermando: «La scienza, e di conseguenza la capacità di cura, si può dire il primo dei compiti che caratterizza oggi il Bambino Gesù». Il presidente dell’ospedale, Tiziano Onesti, ha dichiarato l’intenzione di continuare a spingere oltre i confini dell’innovazione, mantenendo viva la missione di ricerca e cura.

Una storia di innovazione e successi medici

Il 13 maggio 1985 segna l’inizio di una nuova era per il Bambino Gesù, quando ottiene il riconoscimento dal Ministero della Salute come IRCCS, attestando il suo impegno nella ricerca clinica. Il primo trapianto di cuore su un bambino in Italia, avvenuto nel 1986, ha dato il via a una serie di traguardi significativi in ambito pediatrico. Nel 1992, l’ospedale ha aperto il Centro di Assistenza per Bambini Malati di AIDS, seguito da una serie di innovazioni come il primo trapianto combinato cuore-rene nel 1993 e il primo trapianto di polmone nel 1995. Ogni passo in avanti ha contribuito a costruire l’ospedale come un centro di riferimento per la cardiochirurgia pediatrica e la trapiantologia.

Nel 2000, il Bambino Gesù ha inaugurato il MarLab, un laboratorio all’avanguardia per la robotica e l’analisi del movimento, che ha portato a sviluppare programmi innovativi per la riabilitazione pediatrica. Il riconoscimento della Joint Commission International nel 2006 ha ulteriormente elevato il profilo dell’ospedale, confermandone la qualità e la sicurezza. Altri traguardi significativi includono il primo impianto al mondo di un cuore artificiale pediatrico nel 2010 e il primo trapianto di fegato da donatore vivente nel 2011.

Ricerca e cure all’avanguardia

Il 2014 ha rappresentato un anno cruciale con l’inaugurazione di nuovi laboratori di ricerca e l’esecuzione del primo trapianto al mondo di cellule staminali geneticamente modificate. Queste innovazioni hanno aperto nuove strade nella cura di malattie genetiche rare e tumori. Nel 2016, l’ospedale ha impiantato il primo cuore artificiale a levitazione magnetica in un paziente pediatrico, mentre nel 2017 ha effettuato il primo trapianto domino pediatrico in Italia e ha separato con successo due gemelle siamesi.

Il 2020 ha visto il primo trapianto combinato split liver e il trattamento di un paziente affetto da talassemia con terapia genica. Un altro traguardo è stato raggiunto nel 2021 con il primo trapianto pediatrico al mondo da un donatore positivo al Covid. Nel 2022, l’ospedale ha aperto il più grande centro italiano di cure palliative pediatriche, continuando a fornire risposte concrete a bisogni complessi.

Impegno continuo per il futuro

Il Bambino Gesù, nel 2024, ha effettuato 137 trapianti di midollo, superando i 2.500 trapianti totali dal 2000, confermandosi il primo centro pediatrico italiano per questo tipo di intervento. L’ospedale gestisce la più ampia casistica nazionale di malattie rare in età pediatrica, con oltre il 40% dei casi di origine genetica. Negli ultimi dieci anni, sono stati identificati più di 100 nuovi geni malattia, a dimostrazione dell’impegno nella ricerca genetica.

Con oltre 1.000 pubblicazioni nell’ultimo anno e un impact factor di circa 5.000 punti, il Bambino Gesù si conferma leader tra gli IRCCS pediatrici, grazie a uno dei laboratori di ricerca più grandi d’Europa. Il personale dedicato alla ricerca nel 2024 ha raggiunto le 1.800 unità, con 700 progetti di ricerca attivi e 450 studi clinici.

Il presidente Tiziano Onesti ha evidenziato che questo anniversario rappresenta non solo un traguardo, ma anche un’opportunità per riflettere sul futuro dell’ospedale, impegnandosi a garantire cure senza discriminazioni e a continuare a investire in innovazione e formazione.

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