Bodybuilder in pericolo di vita: scienziati chiedono screening preventivi

Rischio elevato di morte cardiaca tra bodybuilder professionisti: studio dell’Università di Padova evidenzia necessità di screening e cambiamento culturale nel bodybuilding competitivo.

Il 22 maggio 2025, un allarme preoccupante emerge dal mondo del **bodybuilding**. Uno studio condotto da un team internazionale, coordinato dall’**Università di Padova**, ha rivelato che i **bodybuilder** maschi, in particolare quelli professionisti, affrontano un **rischio di morte improvvisa** significativamente elevato. La ricerca, pubblicata sull’**European Heart Journal**, ha esaminato oltre 20.000 **atleti** che hanno partecipato a eventi della **Federazione Internazionale di Bodybuilding e Fitness (IFBB)** tra il 2005 e il 2020, con un follow-up medio di oltre otto anni.

Rischi associati al bodybuilding competitivo

L’analisi ha portato alla luce dati allarmanti: i professionisti del **bodybuilding** hanno un **rischio di morte cardiaca improvvisa** che supera di cinque volte quello dei dilettanti. **Marco Vecchiato**, ricercatore del **Dipartimento di Medicina** dell’**Università di Padova** e primo autore dello studio, ha sottolineato l’aumento delle segnalazioni di **decessi** tra **bodybuilder** e **influencer** del **fitness**, evidenziando una lacuna nella comprensione dei **rischi per la salute** a lungo termine legati a questa disciplina. Dallo studio sono emersi 121 **decessi**, con il 38% attribuibili a **morte cardiaca improvvisa**, spesso associata a **alterazioni strutturali del cuore** e all’uso di **sostanze dopanti**.

**Andrea Ermolao**, co-autore della ricerca, ha confermato che l’incidenza di eventi fatali è particolarmente preoccupante tra i **bodybuilder professionisti**. La combinazione di **allenamenti estremi**, **diete drastiche** e uso di **anabolizzanti** sembra contribuire a una maggiore incidenza di **aritmie pericolose** e cambiamenti strutturali nel cuore, rendendo necessarie riflessioni e interventi concreti per garantire la salute degli atleti.

La necessità di screening cardiovascolari

Il team di ricerca ha lanciato un appello per l’introduzione di **screening cardiovascolari** nei giovani **bodybuilder professionisti**. La collaborazione internazionale tra scienziati italiani, statunitensi e austriaci ha permesso di indagare sistematicamente i **decessi** di **bodybuilder** fino a luglio 2023, utilizzando fonti diverse per verificare e analizzare le **cause di morte**. I risultati hanno rivelato un abuso di **sostanze dopanti** in molti casi, rendendo evidente l’urgenza di misure preventive.

Il **bodybuilding competitivo** è caratterizzato da pratiche che possono comportare un notevole **stress psicofisico**, come **allenamenti intensi** e **regimi alimentari estremi**. Gli autori dello studio hanno evidenziato che la ricerca dell’eccellenza fisica, sebbene ammirevole, può comportare **rischi significativi per la salute**, in particolare per il cuore. È fondamentale promuovere un approccio culturale che rifiuti l’uso di **sostanze dopanti** e incoraggi pratiche di **allenamento più sicure**.

Un cambiamento culturale necessario

I ricercatori hanno proposto l’implementazione di **screening cardiovascolari proattivi** per i giovani **atleti** e la necessità di una collaborazione più forte tra la comunità medica, le **federazioni sportive** e le istituzioni. È essenziale un cambiamento culturale, con l’adozione di misure **antidoping** più efficaci e campagne educative sui **rischi** legati all’abuso di **sostanze**.

**Vecchiato** ha messo in discussione l’idea che un corpo scolpito corrisponda automaticamente a una **salute ottimale**. I dati raccolti indicano che l’aspetto esteriore può nascondere vulnerabilità profonde, amplificate da pressioni competitive e obiettivi fisici estremi. È necessario considerare anche l’impatto psicologico del **bodybuilding**, poiché alcuni **decessi** possono derivare da problemi di **salute mentale** aggravati dall’uso di **sostanze**.

Il lavoro dei ricercatori non intende demonizzare il **bodybuilding** o l’**allenamento della forza**, ma piuttosto promuovere responsabilità e consapevolezza. Lo studio si è concentrato principalmente sui **bodybuilder maschi**, ma è previsto un approfondimento dedicato alle **atlete** e all’evoluzione dei **rischi** associati a questa disciplina nel tempo.

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