Cancro ai polmoni: scoperta una chiave per migliorare l’immunoterapia

La ricerca dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena svela il ruolo cruciale dei linfociti B nella risposta alla chemio-immunoterapia per il tumore al polmone.

Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) di Roma ha rivelato un meccanismo potenzialmente cruciale per comprendere la risposta dei pazienti con tumore al polmone alla chemio-immunoterapia. La ricerca, pubblicata il 21 maggio 2025 sul ‘Journal for ImmunoTherapy of Cancer’, si concentra sui linfociti B, cellule fondamentali del sistema immunitario, che possono attivare una risposta difensiva efficace quando ben organizzati all’interno del tumore.

Dettagli della scoperta

Il team di ricerca ha identificato un caso clinico di una paziente affetta da tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) con metastasi cerebrale sincrona. Grazie a un trattamento neoadiuvante combinato, la paziente ha mostrato una risposta completa e una lunga sopravvivenza libera da malattia. Questo approccio terapeutico, che precede l’intervento chirurgico, ha permesso di ridurre la massa tumorale e stimolare una risposta immunitaria duratura. I risultati suggeriscono che la presenza di linfociti B e di strutture immunitarie specifiche nel tumore dopo il trattamento possano rappresentare indicatori chiave per una risposta positiva alle terapie.

Il contesto del tumore al polmone in Italia

In Italia, il tumore al polmone si colloca al secondo posto tra le neoplasie più comuni negli uomini e al terzo tra le donne, con oltre 40mila nuove diagnosi ogni anno. Si distinguono due principali categorie: il tumore polmonare a piccole cellule, che rappresenta il 10-15% dei casi, e quello non a piccole cellule, che costituisce circa l’85% delle diagnosi. Lo studio dell’IRE si focalizza sulla forma non a piccole cellule, in particolare sulla terapia neoadiuvante, che prevede trattamenti sistemici prima dell’intervento chirurgico.

L’importanza della tecnologia nella ricerca oncologica

L’uso di tecnologie avanzate sta trasformando la ricerca sul cancro, come evidenziato dall’IRE. Tecniche come la trascrittomica spaziale e l’analisi a singola cellula offrono la possibilità di osservare la distribuzione delle cellule tumorali e immunitarie all’interno del tumore, nonché le loro interazioni post-trattamento. Paola Nisticò, responsabile dell’Unità Immunologia e immunoterapia dei tumori, ha dichiarato che dopo il trattamento neoadiuvante è stata osservata una significativa presenza di linfociti B e strutture linfoidi terziarie nel tessuto polmonare residuo, suggerendo un ruolo centrale nella generazione di una risposta immunitaria efficace.

Prospettive future nella lotta contro il cancro

Giovanni Blandino, direttore scientifico f.f. dell’IRE, ha sottolineato l’importanza del lavoro di un team multidisciplinare e dell’accesso a tecnologie diagnostiche avanzate per affrontare il tumore al polmone con strategie sempre più efficaci. La collaborazione tra immunologi, oncologi, chirurghi e patologi è essenziale per tradurre rapidamente i risultati della ricerca in percorsi di cura innovativi per i pazienti. La scoperta dei linfociti B come potenziali biomarcatori per la risposta immunitaria apre nuove strade nella oncologia di precisione, promettendo approcci terapeutici più mirati e personalizzati.

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