Cimo-Fesmed: richiesta di riservare a medici diagnosi, prognosi e terapia

Il presidente Quici chiede investimenti urgenti nel Servizio sanitario nazionale per ridurre i tempi di attesa e affrontare la carenza di personale e strutture.

La mattina del 20 maggio 2025, il presidente della Federazione Cimo-Fesmed, Guido Quici, è stato ascoltato dalla Commissione Affari sociali della Camera riguardo al disegno di legge intitolato “Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria”. Durante l’audizione, Quici ha evidenziato l’urgenza di investire nel Servizio sanitario nazionale per ridurre i tempi di attesa per l’accesso ai Livelli essenziali di assistenza (Lea).

Le criticità del sistema sanitario

Nell’ambito della discussione, è emerso che la principale causa dei lunghi tempi di attesa è da ricercarsi nella carenza di personale, posti letto, ambulatori e strutture. Quici ha sottolineato l’importanza di un intervento legislativo globale che possa affrontare queste problematiche in modo efficace. Tra le proposte avanzate, una delle più significative riguarda la reintroduzione dell’affidamento esclusivo ai medici per quanto concerne diagnosi, prognosi e terapia. Questa specifica, già presente nel testo originale del disegno di legge, è stata successivamente rimossa dal Senato, creando una situazione di incertezza sulle responsabilità professionali che potrebbe compromettere la sicurezza dei pazienti.

Rappresentanza dei professionisti sanitari

Quici ha anche sottolineato la necessità di includere rappresentanti dei professionisti sanitari nel sistema nazionale di gestione delle liste di attesa e nell’Osservatorio nazionale dedicato. Secondo il presidente, le attuali soluzioni per affrontare il problema delle liste d’attesa, che si basano esclusivamente su prestazioni aggiuntive e contratti precari, si sono rivelate inefficaci. Inoltre, ha denunciato una significativa riduzione dei fondi stanziati dalla legge 213 del 30 dicembre 2023, che mirava a finanziare l’incremento della tariffa per le prestazioni aggiuntive dei medici del Servizio sanitario nazionale, con l’obiettivo di alleviare le liste d’attesa.

Accesso ai fondi per la sanità privata

Infine, Quici ha ribadito l’importanza di subordinare l’accesso ai fondi destinati alla sanità privata accreditata alla stipula di contratti collettivi per i dipendenti. Questa misura, secondo il presidente, sarebbe fondamentale per garantire una maggiore equità e stabilità nel settore sanitario, contribuendo così a migliorare l’assistenza ai pazienti e a rendere più efficiente il sistema nel suo complesso.

L’incontro odierno rappresenta un passo importante nel dibattito sulle riforme necessarie per il Servizio sanitario nazionale, con l’obiettivo di garantire prestazioni di qualità e tempi di attesa più brevi per tutti i cittadini.

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