Ieri, 8 maggio 2025, un gabbiano ha attirato l’attenzione dei media internazionali posandosi sul comignolo della Cappella Sistina in Vaticano, dove si attendeva la prima fumata del Conclave. Questo evento ha suscitato curiosità e interesse, portando l’uccello a diventare una vera e propria star della giornata, inquadrato dalle telecamere di tutto il mondo.
Il gabbiano e il suo comportamento
Il gabbiano, avvistato più volte nei pressi del comignolo, è stato oggetto di analisi da parte di esperti ornitologi. Flavio Monti, etologo e ornitologo del Centro Nazionale Ricerche, Istituto Ecosistemi Terrestri (Iret-Cnr), ha dichiarato che “molto probabilmente là è a casa sua”. Questa affermazione si basa sull’abitudine di questi uccelli a tornare nei luoghi familiari, suggerendo che il tetto della Cappella Sistina potrebbe essere un posatoio abituale per il gabbiano. Monti ha scherzato sul fatto che “di certo è ignaro di quello che sta succedendo sotto quel tetto”, sottolineando come l’uccello non abbia consapevolezza dell’importanza del momento storico che si stava vivendo.
Abitudini e habitat del gabbiano
L’esperto ha poi approfondito il comportamento di questo volatile, spiegando che, non essendo monitorato costantemente, non si possono avere certezze assolute sul perché torni in quel luogo specifico. Tuttavia, Monti ha evidenziato che i gabbiani sono animali abitudinari che tendono a difendere il loro territorio, soprattutto durante il periodo di nidificazione. “Gli studi condotti con GPS su altri esemplari dimostrano che gli spostamenti sono ripetitivi”, ha affermato, aggiungendo che questi uccelli conoscono bene le aree in cui si muovono e tendono a ritornare nei posti familiari.
Tradizionalmente, i gabbiani sono legati agli ambienti costieri, ma negli ultimi decenni hanno adattato il loro comportamento alimentare, abbandonando la pesca in mare aperto a favore di fonti di cibo più abbondanti e prevedibili. Monti ha osservato che “questi uccelli si sono adattati a vivere in contesti urbani, nutrendosi di rifiuti e scarti alimentari”. A Roma, i gabbiani hanno trovato un habitat ideale, stabilendosi nel centro storico e nidificando su cornicioni di palazzi storici, inclusi luoghi iconici come il Foro Romano e il Colosseo.
Urbanizzazione ornitologica e adattamento
Il fenomeno dell’urbanizzazione ornitologica, di cui il gabbiano della Cappella Sistina è un esempio, ha portato molte specie di uccelli a modificare il loro comportamento in risposta alla vita nelle città. Monti ha sottolineato che “come molte altre specie di uccelli opportunisti, i gabbiani hanno intrapreso un processo di adattamento che riguarda tanto il centro quanto le periferie delle metropoli”. Questo cambiamento ha permesso loro di sfruttare ogni fonte di cibo disponibile, rendendoli sempre più comuni nelle aree urbane.
Il gabbiano avvistato ieri rappresenta non solo un simbolo di adattamento alla vita cittadina, ma anche un esempio di come la fauna selvatica possa integrarsi in contesti storici e culturali, come quello del Vaticano. La presenza di questi volatili nei luoghi emblematici di Roma è un chiaro indicativo di come la natura e l’urbanizzazione possano coesistere, offrendo spunti di riflessione sulle dinamiche ecologiche in atto nelle grandi città europee.
