Il confronto tra Donald Trump ed Elon Musk ha raggiunto livelli di tensione inaspettati, trasformando una relazione inizialmente cordiale in una vera e propria battaglia pubblica. Questo cambiamento drammatico è stato analizzato dal dottor Claudio Mencacci, psichiatra e co-presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia, che ha offerto la sua visione su quanto accaduto e sulle motivazioni psicologiche alla base di questo conflitto.
La rottura tra Trump e Musk
Il 7 giugno 2025, il dottor Mencacci ha commentato la situazione in un’intervista rilasciata ad Adnkronos Salute. La relazione tra il presidente statunitense Donald Trump e l’imprenditore Elon Musk, che era iniziata con un apparente idillio, ha subito un’inversione di rotta, trasformandosi in una guerra aperta caratterizzata da insulti e attacchi reciproci. Secondo Mencacci, il conflitto era prevedibile, considerando la natura narcisistica di entrambe le figure. “Dopo un periodo di luna di miele, emergono rivalità e un bisogno patologico di competere”, ha spiegato il medico, evidenziando come entrambi cerchino di dimostrare al mondo chi sia il più abile e amato.
L’esperto ha descritto il confronto come uno scontro tra “egomaniaci”, dove la competizione non si limita a una semplice rivalità, ma si trasforma in una battaglia per il dominio della scena pubblica. La rottura è accentuata dalla situazione politica in cui si trovano entrambi, con Trump impegnato nel suo ruolo di presidente e Musk, fino a poco tempo fa, a capo del Doge, un dipartimento governativo dedicato all’efficienza.
Le dinamiche psicologiche del conflitto
Mencacci ha approfondito le dinamiche psicologiche che caratterizzano il conflitto. “Per chi ha un ego smisurato, il pensiero è sempre lo stesso: ‘in questa stanza c’è posto solo per il mio io'”, ha affermato. La guerra tra Trump e Musk si distingue per la loro diversità di stili: Trump è descritto come più teatrale, mentre Musk è visto come un “narciso tecno-colto”. Questi aspetti caratteriali influenzano le loro strategie di attacco, che mirano a sminuire l’avversario e a costruire alleanze per delegittimarlo.
Il dottore ha sottolineato che il conflitto è caratterizzato da una campagna denigratoria, in cui entrambi cercano di presentare l’altro come inaffidabile e incapace. Le accuse reciproche si intensificano, creando un clima di ostilità che potrebbe avere effetti a lungo termine non solo sui diretti interessati, ma anche sull’opinione pubblica e sulla scena politica.
Le prospettive future del conflitto
Mencacci ha anche riflettuto sulle possibili evoluzioni di questa “guerra dei Roses” alla Casa Bianca. Sebbene sia difficile prevedere l’esito finale, l’esperto ha avvertito che è raro che due egomaniaci riescano a risolvere i loro conflitti in modo pacifico. “È probabile che assisteremo a un avvicinamento temporaneo, seguito da un’escalation di attacchi”, ha dichiarato. Entrambi i protagonisti, secondo Mencacci, ambiscono a lasciare un segno nella storia, ma sul palcoscenico attuale c’è spazio solo per uno di loro.
Inoltre, la differenza di età tra Trump e Musk potrebbe influenzare le dinamiche del conflitto. Musk ha già subito perdite finanziarie significative, ma l’esito finale rimane incerto. “Potrebbe vincere Trump nel breve termine, ma Musk ha già lanciato accuse pesanti, come quella che coinvolge Epstein“, ha concluso Mencacci, sottolineando i potenziali danni collaterali di questo scontro, che si riflettono su scala globale.
