Il fenomeno dei disturbi alimentari, che colpisce sempre più giovani, è al centro dell’attenzione in Italia, dove le statistiche indicano un aumento allarmante dei casi. Secondo le stime del Ministero della Salute, oltre tre milioni di italiani soffrono di disturbi della nutrizione e alimentazione (DNA), che rappresentano più del 5% della popolazione. Questo problema non riguarda solo le ragazze, ma coinvolge anche un numero crescente di ragazzi, con tassi di incidenza che evidenziano una situazione critica.
Segnali di allerta nei disturbi alimentari
I segnali di un disturbo alimentare nei giovani possono manifestarsi in vari modi. Comportamenti come mangiare di nascosto, nascondere il cibo, modificare le abitudini alimentari e saltare i pasti sono indicatori che i genitori non dovrebbero sottovalutare. Altri segnali includono la preparazione maniacale dei pasti, l’evitamento di interi gruppi alimentari, fluttuazioni dell’umore e alterazioni del sonno. La Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia) sottolinea che la pandemia ha aggravato la situazione, con un incremento stimato di casi del 30-35% e un abbassamento dell’età di esordio, con ragazzi che iniziano a manifestare questi disturbi già a 8-9 anni.
Tipologie di disturbi alimentari
I disturbi della nutrizione e alimentazione comprendono una varietà di condizioni, tra cui l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata. Queste patologie, codificate nel DSM-5, presentano un’evoluzione complessa, con l’anoressia nervosa che ha mostrato un aumento significativo in termini di incidenza e prevalenza negli ultimi dieci anni. I dati italiani evidenziano che il 36,8% dei soggetti tra i 12 e i 64 anni ha ricevuto una diagnosi di anoressia nervosa, mentre il 21,9% soffre di bulimia nervosa. È importante notare che il disturbo colpisce principalmente il sesso femminile, con un’incidenza di 8 casi su 100.000 tra le donne, rispetto a 1 su 9 tra i maschi.
Le conseguenze dei disturbi alimentari
L’anoressia nervosa tende a manifestarsi in modo subdolo e progressivo, spesso innescata da diete mirate alla perdita di peso e accompagnata da eventi traumatici. Se non trattata in modo adeguato e tempestivo, può portare a gravi conseguenze fisiche e psicologiche, compromettendo lo sviluppo e causando disabilità. Gli esperti avvertono che l’anoressia è il disturbo psichiatrico con i più alti tassi di mortalità. L’importanza di un intervento precoce e di un approccio multidisciplinare è cruciale per il trattamento efficace di questi disturbi.
Il ruolo delle strutture di neuropsichiatria
Le Unità Operative di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza (Uonpia) sono fondamentali per la diagnosi e il trattamento dei disturbi alimentari. Gli esperti sottolineano che la formazione e la competenza del personale in ambito neuropsichiatrico sono essenziali per affrontare la crescente complessità dei casi. In Italia, il modello di cura prevede che queste strutture siano le prime a intercettare i pazienti e le famiglie, seguendo un progetto di cura fino al raggiungimento della maggiore età. La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, che si celebra il 15 marzo, rappresenta un’opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi e promuovere una maggiore attenzione verso i disturbi alimentari nei giovani.
