Ematologia di Bologna leader in Italia con 240 pazienti sottoposti a Car-T

Il Policlinico Sant’Orsola di Bologna avvia la cell factory per potenziare le terapie Car-T, confermandosi leader nella ricerca ematologica e nell’innovazione terapeutica.

Al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, la realizzazione della cell factory segna un passo significativo verso l’innovazione nella produzione di terapie cellulari avanzate. Questo centro, già noto a livello nazionale e internazionale per la sua eccellenza nella cura dei tumori del sangue, continua a progredire nel campo dell’ematologia, seguendo le orme del leggendario ematologo Sante Tura. La cell factory, attesa con grande interesse, è destinata a rafforzare ulteriormente la posizione dell’Istituto del Policlinico di Sant’Orsola Irccs, intitolato a ‘Lorenzo e Ariosto Seràgnoli’, come punto di riferimento nella ricerca clinica e nella somministrazione della terapia cellulare Car-T.

Il ruolo pionieristico dell’ematologia bolognese

Il 2025 segna un anno cruciale per l’ematologia bolognese, che si riconferma leader nell’utilizzo delle terapie Car-T in Italia. Con 240 pazienti trattati, suddivisi tra linfomi, mielomi e leucemie acute linfoblastiche, l’Istituto di Ematologia ‘L. e A. Seràgnoli’ ha condotto oltre 240 trial clinici, di cui un terzo dedicato ai linfomi. Questi risultati sono stati al centro di un incontro tenutosi a Bologna, promosso dall’Ail – Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, dove esperti del settore hanno discusso i progressi e le prospettive future delle Car-T Cells. Il meeting anticipa l’Hematology Summit, previsto dal 13 al 15 maggio, che riunirà oltre 60 esperti internazionali nel campo delle patologie oncoematologiche.

Pier Luigi Zinzani, professore di Ematologia e direttore dell’Istituto, ha sottolineato come, a distanza di cinque anni dall’inizio dell’era Car-T, i centri autorizzati in Italia siano aumentati da 5-6 a oltre 40. Questo incremento è stato possibile grazie alla continua ricerca e all’innovazione, rendendo il centro bolognese un polo di attrazione per pazienti provenienti anche da altre regioni.

La cell factory: un progetto innovativo

La cell factory del Policlinico Sant’Orsola, attualmente in fase finale di realizzazione, rappresenta un’infrastruttura all’avanguardia per la produzione di terapie Car-T accademiche. Francesca Bonifazi, direttore dell’Unità complessa di Trapianto e terapie cellulari, ha spiegato che il progetto, avviato nel 2022, mira a produrre terapie cellulari innovative per malattie ematologiche non sempre attrattive per le aziende farmaceutiche. La collaborazione con il professor Franco Locatelli del Bambino Gesù di Roma per la ricerca sui prodotti Car-T evidenzia l’importanza della cooperazione tra istituzioni per il progresso della medicina.

L’IRCCS Sant’Orsola, diventato tale nel 2020, ha visto una significativa crescita nella ricerca scientifica, con finanziamenti che nel 2023 hanno superato i 30 milioni di euro, aumentando del 63% rispetto all’anno precedente. Questo slancio ha permesso di potenziare le attività di ricerca e di innovazione, rendendo il Policlinico un centro di riferimento per lo sviluppo di terapie cellulari avanzate.

Collaborazioni e sinergie nel campo della ricerca

L’IRCCS Sant’Orsola ha sviluppato sinergie strategiche sia a livello nazionale che europeo, partecipando attivamente a reti di ricerca come Horizon Europe e EU4Health. Queste collaborazioni consentono di affrontare sfide complesse nel settore sanitario e di condividere conoscenze su malattie rare e complesse attraverso le European Reference Networks (ERN). Chiara Gibertoni, direttore generale dell’IRCCS, ha evidenziato l’importanza di garantire innovazione nelle strutture pubbliche, sottolineando che la medicina deve evolversi per rispondere adeguatamente ai bisogni dei cittadini.

In questo contesto, l’Ail svolge un ruolo fondamentale accanto ai pazienti e alle loro famiglie. L’associazione, attiva da oltre cinquant’anni, sostiene la ricerca scientifica e offre servizi gratuiti, come l’assistenza domiciliare ematologica e il supporto psicologico. Giuseppe Toro, presidente nazionale dell’Ail, ha rimarcato come le terapie Car-T rappresentino una concreta opportunità per i pazienti oncoematologici, evidenziando l’importanza di un’informazione rigorosa e corretta per guidare le scelte terapeutiche.

La sezione Ail di Bologna ha investito nel 2024 oltre un milione di euro in progetti di ricerca, confermando il proprio impegno per l’innovazione e l’assistenza. Questo sforzo collettivo sottolinea la determinazione di costruire un futuro in cui i tumori del sangue possano essere affrontati con terapie sempre più efficaci e personalizzate.

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