Farmaci: ricerca dell’Università di Tor Vergata sul mix antiobesità per ridurre la fame

La ricerca dell’Università di Roma Tor Vergata evidenzia l’efficacia della combinazione farmacologica CagriSema nel trattamento dell’obesità, con una significativa perdita di peso nei pazienti.

La recente ricerca condotta dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata ha messo in luce l’efficacia di una nuova combinazione farmacologica chiamata CagriSema, composta da semaglutide e cagrilintide. Questo studio, uno dei più significativi sull’obesità degli ultimi anni, è stato pubblicato il 20 giugno 2025 sulle pagine del New England Journal of Medicine, una rivista scientifica di prestigio internazionale.

Dettagli della ricerca e metodologia

La sperimentazione ha coinvolto un campione di 3.411 adulti con obesità o sovrappeso, escludendo coloro che presentavano diabete. I partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi: il primo ha ricevuto la combinazione CagriSema, il secondo solo semaglutide, il terzo solo cagrilintide e il quarto un placebo. Tutti i gruppi hanno seguito un programma di supporto per migliorare lo stile di vita. La somministrazione della combinazione è avvenuta una volta a settimana per un periodo di 68 settimane.

I risultati hanno rivelato una perdita media di peso del 20,4% nel gruppo che ha ricevuto CagriSema, superando significativamente i risultati ottenuti dagli altri gruppi. Il gruppo trattato con semaglutide ha registrato una perdita del 15,6%, mentre il gruppo con cagrilintide ha visto una riduzione del 3,2%. Questo studio dimostra l’importanza di un approccio farmacologico innovativo per il trattamento dell’obesità, una patologia complessa e cronica.

Meccanismi d’azione e benefici

Il professor Paolo Sbraccia, docente di Medicina interna presso il Dipartimento di Medicina dei sistemi dell’Università Tor Vergata, ha sottolineato che l’associazione di queste due molecole, con meccanismi d’azione distinti, può migliorare significativamente l’efficacia della terapia. Semaglutide agisce stimolando il senso di sazietà, mentre cagrilintide riduce l’impulso della fame. Questa sinergia consente di ottenere una risposta più intensa e duratura nel tempo.

La sperimentazione ha mostrato che il trattamento non invasivo è compatibile con l’assistenza ambulatoriale, risultando ben tollerato dai pazienti. I risultati ottenuti rappresentano un passo avanti significativo nella lotta contro l’obesità, una condizione che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, costituisce una delle sfide sanitarie più rilevanti del nostro tempo.

Implicazioni future e considerazioni finali

I dati emersi dallo studio contribuiranno alle valutazioni delle autorità regolatorie e potrebbero influenzare l’inserimento della combinazione CagriSema nelle future linee guida per la gestione dell’obesità. La crescente incidenza di questa condizione, triplicata dal 1975, evidenzia la necessità di strategie terapeutiche efficaci e sostenibili.

Il professor Sbraccia ha concluso affermando che il trattamento rappresenta una nuova opportunità per i pazienti che non rispondono alle terapie convenzionali, aprendo la strada a possibilità terapeutiche innovative per una condizione che è spesso sottovalutata e stigmatizzata.

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