Fertilità, Rago (Asl Roma 2): “L’equità nell’accesso alla Pma favorisce la crescita demografica”

Rocco Rago evidenzia il 15% di problemi di fertilità in Italia e chiede un accesso equo alla Procreazione medicalmente assistita per sostenere la natalità e la sostenibilità economica.

Il 3 luglio 2025, Rocco Rago, direttore del Dipartimento Materno Infantile e della Salute della Donna dell’Asl Roma 2, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo alla situazione della fertilità in Italia durante un incontro dal titolo “Denatalità e sostenibilità del sistema di welfare”, tenutosi presso la Galleria del Cembalo a Roma. Rago ha evidenziato che circa il 15% della popolazione in età fertile affronta problemi di fertilità, un dato che mette in luce le disparità territoriali esistenti nel paese.

La questione della natalità

La questione della natalità è diventata un tema di rilevanza politica, con investimenti legislativi ed economici in atto. Tuttavia, Rago ha sottolineato che è necessario un impegno più concreto per supportare le coppie infertili. “Favorire l’accesso equo alla Procreazione medicalmente assistita (Pma) non è solo un atto di giustizia sociale, ma rappresenta un investimento reale nella natalità”, ha affermato. Secondo Rago, le coppie desiderano già avere figli e non necessitano di incentivi, ma piuttosto di un sistema che faciliti l’accesso ai trattamenti di fertilità.

Il legame tra natalità e sostenibilità economica

L’intervento di Rago ha messo in risalto il legame tra la natalità e la sostenibilità economica del paese. “Aumentare gli accessi alla Pma non significa solo promuovere un progresso demografico, ma anche garantire un ritorno economico, evitando il rischio che un giorno il Paese non riesca più nemmeno a pagare le pensioni”, ha aggiunto.

Disuguaglianze nell’accesso alle cure

Rago ha anche evidenziato le disuguaglianze nell’accesso alle cure, affermando che molte coppie si trovano costrette a rivolgersi al settore privato. “Prestazioni importanti come la diagnosi genetica preimpianto, pur essendo previste dalla normativa, non sono ancora incluse nei Livelli essenziali di assistenza (Lea)“, ha dichiarato. Rago ha richiesto che tali tecniche siano garantite almeno nei casi in cui esista un rischio certo di trasmissione di patologie genetiche.

Investire nella salute delle famiglie

La sua conclusione ha messo in evidenza l’importanza di investire nella salute delle famiglie, affermando che garantire a queste famiglie un figlio sano potrebbe portare a un risparmio di risorse pubbliche nel lungo periodo, riducendo i costi legati all’assistenza sanitaria.

L’incontro ha ricevuto il supporto della segreteria organizzativa di Cencora Pharmalex, in collaborazione con Spher-Social and Public Health Economic Research e con il contributo non condizionato di Organon.

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