Fumo tra i giovani in Italia: nuove proposte per combattere il fenomeno del tabagismo

Allarmanti dati sul fumo tra i minorenni in Italia evidenziano la necessità di interventi urgenti, come l’aumento delle accise sul tabacco e campagne di sensibilizzazione per proteggere la salute pubblica.
Fumo tra i giovani in Italia: nuove proposte per combattere il fenomeno del tabagismo - Salutextutti.it

I dati sul consumo di sigarette tra i minorenni in Italia sollevano segnali allarmanti, richiamando l’attenzione sulla necessità di interventi decisivi. Con una percentuale del 22% di ragazzi sotto i 17 anni che fuma, di cui un allarmante 11% consuma più di mezzo pacchetto al giorno, la questione richiede un’analisi approfondita e proposte concrete. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica e la sua fondazione stanno lanciando un’importante campagna di sensibilizzazione, #SOStenereSSN, incentrata su un’idea innovativa per limitare l’accesso al tabacco da parte dei giovani.

I dati sul fumo tra i giovanissimi

Secondo le recenti ricerche, la situazione del tabagismo tra i giovani italiani è estremamente preoccupante. Nel 2023, si stima che oltre 1 milione e 200mila studenti, di entrambi i sessi, hanno dichiarato di aver fumato almeno una volta, con la metà di loro che ha già fatto questa esperienza. Queste informazioni pongono in evidenza la necessità di strategie di prevenzione efficaci, specialmente rivolte ai più giovani che si avvicinano al vizio del fumo. Le istituzioni stanno sottolineando che il primo passo per ridurre questa tendenza è rappresentato dal potenziamento dei prezzi delle sigarette.

L’idea di incrementare di 5 euro il costo di ogni pacchetto di sigarette rappresenta un utile modo per disincentivare l’acquisto da parte dei minoreni. Questa misura potrebbe, infatti, rendere il tabacco economicamente inaccessibile per i giovanissimi, che spesso si trovano ad avere solo risorse limitate, sia che siano studenti sia che comincino a lavorare. Dati evidenti manifestano come un incremento significativo del prezzo possa ridurre il numero di nuovi fumatori tra le fasce più giovani, aiutando a salvarli dai danni che il fumo porta con sé.

Le conseguenze sanitarie del fumo

Le patologie correlate al tabacco sono un aspetto fondamentale su cui concentrarsi nella lotta contro il fumo. Infatti, esistono almeno 27 malattie riconducibili a questa abitudine, molte delle quali sono gravi e mortali. Tra queste si annoverano diverse forme di cancro, malattie respiratorie e cardiovascolari, senza contare i danni estetici che il fumo provoca nel lungo termine. In particolare, il tumore al polmone è uno dei più oncogeni, con oltre 35mila decessi all’anno in Italia.

Dal punto di vista economico, i costi sostenuti dal sistema sanitario a causa del fumo superano i 2,5 miliardi di euro all’anno. Negli ultimi anni, è diventato evidente che la necessità di affrontare il tema del fumo non può più essere ignorata. Ciò che emerge con forza è la necessità di azioni concrete per ridurre l’uso del tabacco, soprattutto tra i giovani, in modo da prevenire una serie di malattie che inciderebbero profondamente sulla salute pubblica.

La proposta di aumento delle accise sul tabacco

I professionisti della salute stanno spingendo affinché vi sia un aumento delle accise sul tabacco, sostenendo che questo tipo di intervento potrebbe portare a una riduzione significativa del consumo di sigarette. Ricerche precedenti rilevano un chiaro legame tra l’innalzamento dei prezzi e la diminuzione del numero di fumatori, riscontrato soprattutto nelle persone più giovani. Inoltre, un incremento del costo del tabacco potrebbe contribuire a rafforzare le entrate fiscali, offrendo al sistema sanitario nazionale maggiori risorse per affrontare le emergenze.

È importante notare che molti dei luoghi in cui il costo del tabacco è elevato generalmente vedono tassi di fumo complessivamente più bassi. È altrettanto preoccupante notare che, nonostante i lunghi dibattiti sugli effetti negativi delle sigarette, attualmente il prezzo medio di un pacchetto in Italia non supera i 5-6 euro, mentre in altri Paesi Europei il costo può arrivare a 12-15 euro. Queste evidenze inducono a riflettere sull’importanza di adottare provvedimenti più incisivi per curare la salute pubblica.

L’adesione a una causa comune

La campagna #SOStenereSSN ha già ricevuto un’ampia adesione da parte di importanti enti e associazioni, tra cui la Fondazione Umberto Veronesi, l’AIRC e la Cittadinanzattiva. Questi gruppi stanno collaborando per apparire uniti nella lotta contro il fumo e le malattie ad esso collegate. Si sente la necessità di un impegno collettivo, per richiamare le istituzioni a investire di più nel servizio sanitario nazionale, ricollegando il benessere della popolazione alla necessità di ridurre il consumo di tabacco.

È evidente che una maggiore consapevolezza attorno a questo tema non solo porterebbe a una diminuzione dell’uso di sigarette, ma aiuterebbe anche a garantire risorse fondamentali per il sistema sanitario. Questa iniziativa è solo l’inizio di un percorso che promette di migliorare significativamente la salute della collettività e di affrontare la questione del fumo con una visione lungimirante e realistica.

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