Giovane deceduto dopo utilizzo di taser, anestesisti raccomandano: “Solo su gambe o braccia”

La presidente della Siaarti, Elena Bignami, avverte sui rischi del taser dopo il decesso di Riccardo Zappone, sottolineando la necessità di un uso responsabile e di linee guida chiare.

Elena Bignami, presidente della Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (Siaarti), ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo al decesso di Riccardo Zappone, avvenuto il 3 giugno 2025 a Pescara. Il giovane, di 30 anni, è deceduto dopo essere stato immobilizzato dagli agenti di polizia tramite un taser. Sebbene l’autopsia abbia escluso un ruolo diretto del dispositivo nella causa della morte, Bignami ha evidenziato i potenziali rischi legati all’uso di questo strumento, in particolare per soggetti con aritmie cardiache non diagnosticate.

Rischi legati all’uso del taser

Durante un’intervista con Adnkronos Salute, Bignami ha spiegato che il taser emette una scarica elettrica a bassa corrente, capace di indurre contrazioni muscolari involontarie e, in alcuni casi, dolore. L’obiettivo primario dell’uso del taser è immobilizzare la persona colpita, mirando a braccia, gambe e torace. Tuttavia, ha avvertito che, sebbene l’uso del taser sia generalmente considerato sicuro, esiste il rischio di interferenze con l’attività elettrica del cuore, specialmente in individui con problemi cardiaci non noti.

Bignami ha specificato che le persone più vulnerabili sono quelle con aritmie sconosciute, le quali potrebbero affrontare conseguenze gravi se colpite da una scarica elettrica. Ha anche sottolineato che ci sono stati pochi casi documentati di complicazioni gravi legate all’uso del taser, suggerendo che, nel complesso, il dispositivo è sicuro se utilizzato con le dovute precauzioni.

Uso responsabile del taser

La presidente della Siaarti ha raccomandato che il taser venga utilizzato esclusivamente su muscolatura periferica, come braccia e gambe, evitando il torace per ridurre il rischio di complicazioni. Questo approccio, secondo Bignami, potrebbe contribuire a garantire un uso più sicuro del dispositivo, minimizzando i pericoli per i soggetti coinvolti durante le operazioni di polizia.

La questione dell’uso del taser da parte delle forze dell’ordine ha sollevato un ampio dibattito in Italia, in particolare in seguito a incidenti che hanno coinvolto il suo impiego. La necessità di un’adeguata formazione e di linee guida chiare sull’uso di tali strumenti è diventata sempre più evidente, affinché le forze dell’ordine possano operare in modo efficace e sicuro, proteggendo al contempo la salute dei cittadini.

Con la crescente attenzione su questo tema, il caso di Riccardo Zappone ha riacceso il dibattito sull’uso dei taser e sulla necessità di una regolamentazione più rigorosa per garantire la sicurezza di tutti.

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