Per oltre la metà dei fumatori e degli utilizzatori di prodotti senza combustione in Italia, il passaparola risulta essere la principale fonte di informazione riguardo a questi articoli. Secondo un recente studio, solo una minima parte degli intervistati si rivolge al medico per avere informazioni sui rischi associati al fumo, mentre la maggioranza percepisce i prodotti smoke free come meno dannosi rispetto alle sigarette tradizionali. L’indagine è stata condotta dal Censis, con il supporto di Philip Morris Italia, su un campione di circa 1.200 adulti, di cui 600 utilizzatori di prodotti senza combustione, e i risultati sono stati presentati il 17 aprile 2025.
Fonti di informazione sui prodotti senza combustione
L’analisi evidenzia che il 56,1% degli intervistati si affida al passaparola tra amici e conoscenti per informarsi sui prodotti senza combustione. Seguono, con percentuali significativamente più basse, internet (18,9%) e i rivenditori (17,4%). Solo lo 0,6% degli intervistati menziona il medico curante come fonte di informazione, nonostante il 33,1% lo consideri una delle fonti più autorevoli riguardo ai rischi legati al fumo. I documenti ufficiali delle istituzioni sanitarie sono visti come la fonte più attendibile dal 39,4% degli intervistati. Questi dati sono emersi dal “2° Rapporto sul fumo di sigaretta e i prodotti senza combustione in Italia“, che ha lo scopo di analizzare le opinioni degli utilizzatori e fornire un quadro chiaro sulle abitudini e le percezioni dei fumatori italiani.
Percezione dei rischi associati ai prodotti smoke free
Il rapporto rivela che il 57,6% degli intervistati considera i prodotti senza combustione come potenzialmente meno nocivi per la salute rispetto alle sigarette tradizionali. Le opinioni sono positive anche riguardo agli aspetti estetici e fisici: il 61,8% degli intervistati ritiene che i prodotti senza combustione causino meno problemi estetici, mentre il 56,4% afferma di avere meno tosse e una maggiore capacità respiratoria. Tuttavia, è interessante notare che il 79,5% degli intervistati è consapevole del fatto che questi prodotti possono comunque portare a dipendenza.
Intenzioni di smettere di fumare
Riguardo alla volontà di smettere di fumare, il 55,7% degli intervistati ha dichiarato di averci pensato, mentre il 13,9% non ha mai tentato di smettere. Tra coloro che hanno provato a smettere, il 41,8% ha ripreso a fumare dopo un tentativo. Di questi, otto su dieci hanno tentato di smettere più di una volta, riprendendo entro 12 mesi. La metà degli intervistati pensa che, se decidesse di smettere, lo farebbe autonomamente; solo il 16,4% considera l’uso di prodotti a base di nicotina, come cerotti o gomme da masticare, e il 14,8% si rivolgerebbe a un Centro Antifumo. Questi risultati sono stati discussi durante la presentazione del rapporto da esperti del settore, tra cui Ketty Vaccaro, Responsabile Ricerca Biomedica e Salute del Censis, e Roberto Pescatori, Medico di Medicina Generale.
