Hiv, Maggi (UniEn): “Le terapie long acting rappresentano il futuro della prevenzione”

Il professor Paolo Maggi annuncia a Napoli l’arrivo delle terapie long acting per la PrEP contro l’HIV, promettendo una rivoluzione nella prevenzione e nel trattamento della malattia.

L’11 giugno 2025, a Napoli, il professor Paolo Maggi, docente dell’Università di Enna, ha annunciato l’arrivo imminente delle terapie a lunga durata d’azione per la profilassi pre-esposizione (PrEP) contro l’HIV in Italia. Durante l’evento “Longitude on the go – Navigation Experience“, Maggi ha evidenziato come queste nuove formulazioni rappresentino una vera e propria rivoluzione nel trattamento e nella prevenzione dell’HIV, migliorando significativamente la qualità della vita dei pazienti.

Le terapie long acting: un cambiamento fondamentale

Le terapie long acting, già utilizzate in ambito psichiatrico e ginecologico, offrono un’alternativa alle tradizionali modalità di assunzione dei farmaci. Maggi ha spiegato che, passando da un regime quotidiano di pillole a iniezioni intramuscolari mensili o bimestrali, i pazienti possono sperimentare un notevole miglioramento nella loro vita quotidiana. Questo approccio non solo semplifica la gestione della malattia, ma riduce anche lo stigma associato all’assunzione di farmaci per HIV, liberando i pazienti dal costante promemoria della loro condizione.

PrEP long acting: un’arma contro l’epidemia

In molti Paesi, le terapie long acting sono già utilizzate nella prevenzione dell’HIV attraverso la PrEP. Maggi ha sottolineato che l’implementazione della PrEP long acting ha portato a una significativa riduzione dei nuovi casi di infezione in contesti internazionali. In Italia, il processo ministeriale per l’approvazione di queste terapie è in fase avanzata, e Maggi prevede che saranno disponibili entro pochi mesi. Questo strumento di prevenzione ha il potenziale di cambiare radicalmente il corso dell’epidemia, rendendo la PrEP long acting un’opzione cruciale per la salute pubblica.

Vantaggi delle terapie a lunga durata d’azione

Maggi ha messo in evidenza i vantaggi delle terapie long acting, non solo in termini di comodità, ma anche per la riduzione del rischio di resistenza ai farmaci. A differenza di una persona con ipertensione che può affrontare un aumento temporaneo della pressione saltando una dose di farmaco, un paziente con HIV che non segue il regime terapeutico può sviluppare resistenza, complicando ulteriormente il trattamento e richiedendo terapie più complesse e tossiche. Le terapie long acting, quindi, non solo semplificano la vita dei pazienti, ma rappresentano anche un passo avanti nella gestione della malattia, contribuendo a una migliore aderenza e a un futuro più promettente per chi vive con l’HIV.

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