Ogni anno, oltre 500.000 persone in Italia affrontano la battaglia contro un tumore del sangue. La lotta per la vita può cambiare grazie a gesti di grande generosità, come i lasciti solidali. La campagna ‘Cosa fai dopo la vita?’ promossa dall’AIL, Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma, invita a riflettere su come le donazioni possano fare la differenza nel percorso di cura e assistenza. Attraverso storie emozionanti, come quella di Nives e Franca Maria, viene messo in luce l’importanza di lasciare una traccia significativa, regalando speranza e opportunità di guarigione a chi è in difficoltà.
La trasformazione della generosità in atti di cura
Dal 2017 a oggi, l’AIL ha raccolto più di 15,2 milioni di euro grazie ai lasciti solidali, risorse fondamentali per garantire cure e assistenze ai malati di tumore del sangue. La generosità di chi ha deciso di includere l’associazione nel proprio testamento ha permesso di realizzare progetti di alto valore scientifico e assistenziale. Queste donazioni non sono solo numeri, ma rappresentano vite cambiate, sogni che si avverano e sostegno per chi affronta una malattia devastante.
Nel 2023, ben 146 progetti di ricerca sono stati finanziati, affrontando in particolare studi su leucemie, linfomi e mieloma. Ogni euro donato ha contribuito alla ricerca di cure innovative e allo sviluppo di terapie efficaci. L’AIL non si limita a finanziare la ricerca, ma offre anche assistenza in tutte le fasi della malattia. Le 83 sezioni nazionali hanno supportato 111 dipartimenti e strutture sanitarie, contribuendo a coprire i costi di personale e attrezzature necessarie per garantire la migliore assistenza possibile.
Assistenza e accoglienza: un abbraccio per i malati e le loro famiglie
Una delle missioni fondamentali dell’AIL è fornire supporto alle famiglie e ai pazienti che affrontano il difficile percorso della malattia. Grazie a 38 sezioni AIL, sono state attivate case di accoglienza, che nel 2023 hanno accolto oltre 1.100 pazienti e più di 1.200 familiari. Questi luoghi di ospitalità rappresentano un rifugio nei momenti più difficili, dove i malati possono trovare un ambiente sereno e supporto umano.
Il supporto psicologico è un altro aspetto cruciale dell’assistenza fornita dall’AIL. Circa 4.500 pazienti e familiari hanno beneficiato di consulenze psicologiche offerte da 52 sezioni, riconoscendo l’importanza di affrontare non solo la malattia fisica ma anche il dolore emotivo ad essa associato. Inoltre, il servizio di cure domiciliari ha garantito assistenza a oltre 33.000 persone, tra cui 3.700 bambini, dimostrando che ogni gesto, anche il più piccolo, può avere un impatto profondo sulle vite di chi soffre.
La cultura del testamento solidale: un gesto per le generazioni future
Recenti ricerche hanno mostrato che gli italiani attribuiscono un valore importante ai lasciti solidali, indicando il desiderio di lasciare un’eredità positiva per le generazioni future. Secondo uno studio condotto da Walden Lab-Eumetra, tre valori fondamentali emergono dalle risposte: conoscenza, amore e unità familiare. Questi elementi rappresentano l’essenza dell’operato dell’AIL, impegnata da oltre 55 anni nella lotta contro le malattie ematologiche.
Il processo di scrittura di un testamento solidale è semplice e alla portata di tutti. Gli interessati possono scrivere un testamento olografo o rivolgersi a un notaio per redigere un testamento pubblico. Ritornando alla sostanza, si può decidere di lasciare un piccolo contributo, un bene immobile o anche una somma di denaro, dimostrando che ogni gesto ha il potere di trasformare la vita di chi è in difficoltà.
Un gesto semplice che fa la differenza
Scegliere di fare un lascito all’AIL rappresenta una chiara volontà di sostegno e solidarietà, non richiedendo necessariamente un patrimonio ingente. Al contrario, anche un modesto contributo può contribuire significativamente alla realizzazione di progetti vitali per la cura e la ricerca. Gli italiani possono lasciare ciò che desiderano: dal denaro ad opere d’arte fino a beni immobili, sempre all’insegna della massima libertà e flessibilità.
In questo modo, oltre a garantire continuità nella lotta contro i tumori del sangue, gli eredi e i donatori stessi possono sentirsi parte di una comunità che si cura e si sostiene reciprocamente. Il potere del lascito solidale va oltre la mera donazione: è un atto di amore e speranza per il futuro.