Il latte crudo è salutare? I medici analizzano le informazioni errate

Il latte crudo presenta rischi significativi per la salute, come dimostrato dalla recente tragedia di una donna incinta, sollevando preoccupazioni tra esperti e autorità sanitarie.

Il consumo di latte crudo continua a suscitare preoccupazioni tra esperti e medici, in particolare dopo la recente tragedia che ha colpito la comunità. La morte di Zoe Anne Guaiti, una donna incinta di sei mesi, avvenuta pochi giorni fa, ha riacceso il dibattito sui rischi legati al consumo di questo alimento. Gli avvenimenti tragici, insieme ad altre segnalazioni di intossicazioni alimentari, hanno portato i medici a mettere in guardia sulla pericolosità del latte non pastorizzato.

Rischi legati al consumo di latte crudo

I professionisti del settore, attraverso il portale ‘Dottore, ma è vero che…?’, gestito dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), avvertono che il latte appena munto, sebbene sembri un alimento sano e naturale, può nascondere insidie. La pastorizzazione è un processo fondamentale che elimina i batteri patogeni presenti nel latte, garantendo la sicurezza del prodotto. Senza questo trattamento, il latte crudo può contenere germi pericolosi, come Campylobacter, Salmonella e Listeria monocytogenes, che possono causare gravi malattie.

Le modalità di contaminazione del latte sono molteplici: gli animali possono essere portatori di germi, che possono trasferirsi al latte durante la mungitura o attraverso l’ambiente circostante. Anche se l’igiene del processo di mungitura è fondamentale, non elimina completamente il rischio. Per questo motivo, è essenziale che il latte venga sempre pastorizzato prima di essere commercializzato.

Regolamentazioni e avvertenze sul latte crudo

In Europa, dal 2004, la vendita di latte crudo è consentita, ma solo a determinate condizioni. In Italia, dal 2008, è obbligatorio indicare in modo chiaro sulle etichette e nei distributori automatici che il latte deve essere bollito prima del consumo. Questi distributori devono garantire una corretta refrigerazione e il latte deve essere sostituito quotidianamente. Tali misure mirano a tutelare i consumatori e a ridurre i rischi associati al latte non pastorizzato.

Le affermazioni a favore del latte crudo

Nonostante i rischi, alcuni sostenitori del latte crudo affermano che presenta vantaggi nutrizionali rispetto al latte pastorizzato. Si sostiene che il latte crudo contenga vitamine, enzimi e micronutrienti che possono essere alterati dalla pastorizzazione, e che i batteri vivi presenti possano contribuire a un microbiota intestinale più vario, potenziando il sistema immunitario. Tuttavia, i Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Cdc) di Atlanta avvertono che non ci sono evidenze scientifiche a supporto di tali affermazioni, mentre i rischi associati al consumo di latte crudo sono ben documentati.

Le conseguenze dell’assunzione di latte crudo

Il consumo di latte crudo può portare a una serie di problematiche di salute. I sintomi più comuni includono diarrea, vomito e crampi addominali, ma in alcuni casi, infezioni come la brucellosi possono causare febbre persistente e dolori muscolari. Le complicazioni più gravi includono la sindrome di Guillain-Barré e la sindrome emolitico-uremica, che possono colpire particolarmente i bambini e le persone vulnerabili. Le autorità sanitarie raccomandano di evitare il latte crudo per i bambini sotto i cinque anni, le persone sopra i sessantacinque anni, le donne in gravidanza e coloro che hanno un sistema immunitario compromesso.

La questione del latte crudo è quindi complessa e richiede una valutazione attenta e informata da parte dei consumatori. La salute deve sempre essere la priorità, e le informazioni corrette possono aiutare a prendere decisioni consapevoli riguardo al proprio alimentazione.

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