L’influenza stagionale sta tornando in Italia e già si registrano i primi casi, in particolare in Lombardia. Alcuni la chiamano “influenza australiana”, ma l’infettivologo Matteo Bassetti chiarisce: non si tratta di un nuovo virus, ma del consueto H3N2, uno dei virus influenzali già noti e presenti da tempo. Questa denominazione nasce solo perché in Australia, dove l’inverno arriva prima, vengono raccolti dati più aggiornati. L’invito di Bassetti è di non aspettare e vaccinarsi il prima possibile per evitare il rischio di una diffusione massiccia già a novembre.
H3N2: il virus influenzale già conosciuto
“Chiamarla influenza australiana non ha senso”, afferma Bassetti, direttore delle Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. “L’H3N2 è un virus influenzale stagionale già presente e incluso nei vaccini antinfluenzali degli anni scorsi.” La confusione nasce dal fatto che l’Australia, con un sistema di tracciamento ed epidemiologico avanzato, spesso anticipa le tendenze globali, ma il virus è lo stesso che circola da tempo anche in Europa.
Bassetti sottolinea che l’influenza è arrivata in Italia in anticipo, come già successo lo scorso anno. Tuttavia, il problema è che molte persone, soprattutto quelle più fragili, non si sono ancora vaccinate. “La vaccinazione è fondamentale per evitare una diffusione incontrollata,” avverte l’infettivologo.
Sintomi dell’influenza: come riconoscerla
Distinguere l’influenza dagli altri virus respiratori non è semplice, ma ci sono alcuni sintomi chiave che possono aiutare a identificarla. Secondo Bassetti, l’influenza vera e propria si manifesta con:
- Febbre alta oltre i 38°C, che insorge in modo rapido;
- Almeno un sintomo respiratorio come tosse, naso che cola o occhi arrossati;
- Almeno un sintomo generale come dolori muscolari e articolari, mal di testa, affaticamento, nausea o diarrea. Nei bambini, è più comune osservare sintomi come diarrea, vomito e nausea.
L’infettivologo raccomanda di non usare antibiotici per trattare l’influenza, poiché non sono efficaci contro i virus e possono danneggiare la flora batterica intestinale. “Evitare di imbottirsi di farmaci è altrettanto importante,” avverte Bassetti, suggerendo di gestire i sintomi con rimedi più appropriati.
Vaccinazione: l’urgenza di agire
Con l’influenza già in circolazione e il rischio di una rapida diffusione a novembre, Bassetti esorta la popolazione a vaccinarsi il prima possibile, in particolare le persone più fragili come anziani e soggetti con patologie preesistenti. “Molte persone non sono ancora vaccinate, e ciò rappresenta un grande rischio. La campagna vaccinale deve accelerare, soprattutto in quelle regioni che sono ancora indietro.”
Alcune regioni italiane sono già partite bene con la distribuzione dei vaccini, ma altre non hanno ancora reso disponibili le dosi. “Avere una popolazione fragile scoperta può essere un rischio grave,” ribadisce l’infettivologo, sottolineando che anticipare la vaccinazione può fare la differenza per contenere il numero di casi.
L’influenza di quest’anno, pur arrivando in anticipo, non è un nuovo tipo di virus. È l’H3N2, uno dei virus stagionali già noti, che torna a farci visita. Vaccinarsi in tempo, evitare l’uso improprio di antibiotici e riconoscere i sintomi principali sono i punti chiave per affrontare al meglio la stagione influenzale. La campagna vaccinale, in particolare, deve accelerare per proteggere le persone più fragili e ridurre il rischio di un’ondata di casi già a novembre.
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