La protesi dell’anca si rinnova con un innovativo rivestimento in ceramica

Il chirurgo Alessandro Calistri presenta un innovativo rivestimento in ceramica per protesi d’anca, biocompatibile e meno invasivo, approvato per il mercato europeo e australiano.

Il chirurgo Alessandro Calistri ha recentemente annunciato un importante progresso nel campo della chirurgia ortopedica, in particolare per quanto riguarda le protesi d’anca. Il nuovo materiale in ceramica, definito biocompatibile, rappresenta una novità significativa, poiché consente di preservare una maggiore quantità di osso durante gli interventi chirurgici. Questo innovativo rivestimento, che presenta una struttura porosa, si integra perfettamente con l’osso, eliminando la necessità di utilizzare una sfoglia di titanio, come era consuetudine in passato.

Il nuovo rivestimento in ceramica per protesi d’anca

Il 5 luglio 2025, l’azienda MatOrtho ha ricevuto il marchio CE, confermando la conformità del suo impianto ReCerf agli standard di sicurezza e prestazioni europei. Questo impianto rappresenta il primo rivestimento in ceramica per protesi d’anca disponibile sul mercato a livello mondiale. La Therapeutic Goods Administration australiana aveva già approvato il dispositivo nel novembre 2024. Fino ad oggi, oltre 1.600 pazienti hanno beneficiato di questo innovativo impianto, con risultati molto positivi e un tasso di revisione sorprendentemente basso fino a sei anni dall’intervento.

Un cambiamento per la chirurgia ortopedica

L’introduzione del rivestimento in ceramica avrà un impatto significativo sulla chirurgia dell’anca, trasformando le aspettative dei pazienti. In Italia, ogni anno si effettuano circa 100.000 interventi di sostituzione dell’anca, e questo numero è in costante crescita. Si prevede che il nuovo rivestimento sarà disponibile per gli specialisti italiani entro la fine dell’anno, una volta completate tutte le procedure necessarie.

Alessandro Calistri, specialista in Chirurgia Ortopedica e Traumatologica dell’anca e docente presso la Scuola di specializzazione in Ortopedia e Traumatologia dell’Università di Roma Sapienza, ha sottolineato l’importanza di questo materiale innovativo. “La ceramica è biocompatibile e questo permette di risparmiare osso durante l’intervento”, ha dichiarato. “La sua struttura porosa e la capacità di integrarsi con l’osso eliminano la necessità di utilizzare metallo, il che rappresenta un passo avanti significativo nella chirurgia protesica”.

Risultati e studi clinici

I risultati dello studio che ha accompagnato l’approvazione del nuovo impianto sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Bone & Joint. Questi dati evidenziano un notevole miglioramento nei risultati riferiti dai pazienti e una sopravvivenza dell’impianto fino a cinque anni, senza differenze significative tra i sessi o le dimensioni dell’impianto. Il confronto con le protesi a rivestimento metallico ha mostrato risultati favorevoli, confermando l’efficacia del nuovo rivestimento in ceramica.

Questa innovazione non solo promette di migliorare la qualità della vita dei pazienti, ma rappresenta anche un cambiamento significativo nel panorama della chirurgia ortopedica, segnando un passo verso tecniche più avanzate e meno invasive.

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