Un recente rapporto dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali ha rivelato che le Marche si collocano tra le peggiori regioni italiane per quanto riguarda la performance delle aziende sanitarie, con un focus particolare sugli indicatori di prevenzione. Il Consigliere regionale del Partito Democratico, Antonio Mastrovincenzo, non ha esitato a sottolineare la gravità della situazione, affermando che la Regione è la peggiore del centro-nord. Questa analisi mette in evidenza non solo la situazione attuale, ma anche le conseguenze di scelte politiche e amministrative che hanno avuto un impatto diretto sulla salute della popolazione marchigiana.
I risultati del rapporto Agenas sui servizi sanitari marchigiani
Secondo i dati presentati nel rapporto, le aziende sanitarie marchigiane, che comprendono sia le strutture ospedaliere sia quelle territoriali, mostrano prestazioni sotto la media nazionale nella stragrande maggioranza degli indicatori di screening per malattie potenzialmente gravi come il cancro al seno, al colon e alla cervice uterina. Queste percentuali non soddisfacenti hanno portato il Consigliere Mastrovincenzo a lanciare un appello alla giunta regionale, che da tempo critica per l’approccio inadeguato adottato nei confronti della sanità pubblica. L’analisi include dati su 162 aziende sanitarie in tutta Italia, e colloca le Marche in una posizione preoccupante, con un trend che sembra non migliorare nel tempo.
Mastrovincenzo ha evidenziato come questa mancanza di adeguati screening possa influenzare negativamente la salute dei cittadini marchigiani, con la possibilità di diagnosi tardive e, conseguentemente, un aumento della mortalità per le patologie evitate tramite la prevenzione. La regione, con oltre un milione di abitanti, si trova quindi a dover affrontare non solo una crisi di gestione, ma anche la responsabilità etica di garantire servizi sanitari all’altezza delle necessità dei propri cittadini.
Sottfinanziamento e scelte politiche discutibili
Il consigliere regionale ha denunciato anche un grave problema di sottofinanziamento, quantificato in 80 milioni di euro per l’area della prevenzione rispetto agli standard stabiliti dalla normativa nazionale. Questo deficit ha ripercussioni dirette sulle risorse destinate ai programmi di screening, rendendo sempre più difficile per le aziende sanitarie locali operare efficacemente. Secondo Mastrovincenzo, il Piano Socio Sanitario regionale approvato l’anno scorso non ha fatto altro che aggravare la situazione.
Un’altra critica mossa dal Consigliere riguarda la riforma delle strutture sanitarie del 2022, che ha visto i Dipartimenti Prevenzione retrocedere da primo piano a uno dei tanti dipartimenti all’interno delle aziende sanitarie. Questa ristrutturazione ha suscitato preoccupazioni tra gli operatori del settore, che temono che le priorità della prevenzione non siano più considerate fondamentali dalla giunta regionale. La riforma, ritenuta da molti insufficiente e inadeguata, potrebbe portare a ulteriori conseguenze negative per la salute pubblica delle Marche.
La necessità di un cambio di rotta nella sanità marchigiana
Mastrovincenzo ha ribadito come il sistema della prevenzione rappresenti una delle colonne portanti del Servizio Sanitario Nazionale, in quanto riveste un ruolo cruciale nel mantenimento della salute pubblica e nella lotta contro le malattie. L’ottusità politica nella gestione della sanità marchigiana, secondo quanto affermato, è evidente e non può essere ignorata. La questione della prevenzione non è solo un tema tecnico ma un vero e proprio atto d’amore verso la comunità, un modo per proteggere i cittadini e garantire loro il diritto alla salute.
La giunta regionale sta ora affrontando un momento critico, nel quale è chiamata a ripensare le proprie strategie e a considerare con urgenza l’importanza della prevenzione. Le conseguenze degli attuali indirizzi politici e amministrativi rischiano di mettere a repentaglio la salute e il benessere di tutta la popolazione marchigiana, sottolineando l’urgenza di un rinnovamento profondo e sostanziale delle politiche sanitarie regionali. Un cambiamento che potrebbe portare alla costruzione di un sistema di salute più forte e più in grado di affrontare le sfide del domani.