I linfomi non-Hodgkin si stanno rivelando una patologia sempre più comune, con un’incidenza che si avvicina a quella del carcinoma alla vescica. In risposta a questa crescente sfida, la ricerca medica ha sviluppato terapie innovative per affrontare le forme più aggressive della malattia, offrendo opzioni di trattamento che spaziano dalla prima linea fino alle cure successive.
Iniziativa per migliorare la qualità della vita
Antonio Pinto, direttore del Dipartimento di Ematologia e Terapie Innovative presso l’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli, ha annunciato un’iniziativa significativa per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Il progetto, denominato “A cura dell’Arte”, ha l’obiettivo di trasformare gli spazi del reparto in ambienti più accoglienti e stimolanti. Collaborando con l’Accademia di Belle Arti di Napoli, il progetto prevede la decorazione degli spazi di degenza, integrando i suggerimenti e le idee dei pazienti stessi.
Impatto positivo dell’arte sul benessere
La scelta di coinvolgere gli artisti e gli studenti dell’Accademia non è casuale; l’arte ha dimostrato di avere un impatto positivo sul benessere psicologico e sull’umore dei pazienti. Gli spazi ospedalieri, spesso percepiti come freddi e impersonali, possono beneficiare di un tocco artistico che offre conforto e speranza. Pinto sottolinea come l’iniziativa non solo abbellisca l’ambiente, ma rappresenti anche un modo per dare voce ai pazienti, rendendoli parte attiva del loro percorso di cura.
Un approccio innovativo alla degenza ospedaliera
Questo approccio innovativo mira a ridurre l’ansia e lo stress associati alla degenza ospedaliera, contribuendo a creare un’atmosfera più serena e stimolante. L’arte, in questo contesto, diventa uno strumento terapeutico, capace di alleviare le tensioni e favorire un recupero più armonioso. L’iniziativa è un esempio di come la medicina moderna possa integrare aspetti umanistici e creativi, ponendo il paziente al centro del processo di cura.
