Il 20 giugno 2025, durante la prima giornata dell’evento Free2Choose a Milano, il professor Edoardo Vincenzo Savarino, docente di Gastroenterologia all’Università degli Studi di Padova, ha sottolineato l’importanza della diagnosi precoce delle malattie infiammatorie intestinali, in particolare della malattia di Crohn e della colite ulcerosa. Questa manifestazione, organizzata da AbbVie, ha visto la partecipazione di circa un centinaio di specialisti del settore, evidenziando la necessità di affrontare il ritardo diagnostico che caratterizza queste patologie.
Ritardi nella diagnosi e impatti sulla salute
Il professor Savarino ha messo in evidenza che la diagnosi tempestiva è cruciale per migliorare l’efficacia dei trattamenti e la qualità della vita dei pazienti. “Esiste ancora un significativo ritardo diagnostico, in particolare per la colite ulcerosa“, ha osservato. Un trattamento anticipato può ridurre la progressione della malattia, limitando i danni all’epitelio e le complicanze associate, come la perdita di funzionalità del tratto gastrointestinale. Queste malattie croniche, se non gestite adeguatamente, possono portare a gravi conseguenze, inclusi interventi chirurgici e ospedalizzazioni frequenti, che influenzano negativamente la vita quotidiana dei pazienti.
Il dottor Savarino ha evidenziato che una diagnosi tardiva può comportare una diminuzione della risposta alle terapie farmacologiche e un aumento delle complicanze nel lungo periodo. La qualità della vita dei pazienti, quindi, è direttamente correlata alla tempestività della diagnosi e del trattamento. “È fondamentale che i pazienti siano informati e coinvolti nel loro percorso di cura“, ha aggiunto.
I segnali di allerta e l’importanza della consapevolezza
Il dottor Marco Daperno, gastroenterologo presso l’ospedale Mauriziano di Torino, ha descritto i sintomi che possono far sospettare la malattia di Crohn. Tra questi, il dolore addominale, la diarrea persistente e la perdita di peso. “Sintomi più intensi, come diarrea severa e dolori addominali acuti, segnalano una malattia attiva e richiedono un intervento immediato“, ha spiegato Daperno. In tali situazioni, è essenziale effettuare accertamenti per valutare l’infiammazione e la gravità della condizione.
Negli ultimi quindici anni, l’attenzione verso le malattie infiammatorie croniche intestinali è aumentata, grazie a campagne di sensibilizzazione e a un maggiore coinvolgimento dei pazienti nel processo decisionale riguardante le terapie. Salvo Leone, direttore generale di Amici Italia, ha sottolineato come i pazienti siano ora più informati e attivi nel loro percorso di cura, contribuendo a migliorare la qualità della vita.
Innovazioni nella terapia e libertà di scelta
Leone ha anche evidenziato il cambiamento nel modo in cui la medicina si approccia ai pazienti. “La terapia è stata adattata alle esigenze del paziente, permettendo una maggiore libertà nella gestione della malattia“, ha affermato. La disponibilità di diverse terapie e farmaci personalizzati offre ai pazienti maggiori opzioni per affrontare la loro condizione, riducendo l’impatto della malattia sulla vita quotidiana.
Questa evoluzione nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali rappresenta un passo significativo verso un approccio più umano e personalizzato alla salute, dove il benessere del paziente è al centro delle decisioni terapeutiche. La possibilità di scegliere il trattamento più adatto non solo migliora la qualità della vita, ma consente anche ai pazienti di vivere senza le limitazioni imposte dalla malattia.
