Lo studio di fase 2 Confidence ha recentemente rivelato risultati promettenti riguardo all’uso combinato di finerenone e dell’inibitore SGLT2 empagliflozin per il trattamento della malattia renale cronica (CKD) nei pazienti affetti da diabete di tipo 2. Questa condizione, che colpisce milioni di individui in tutto il mondo, può portare a complicazioni gravi, con una percentuale significativa di pazienti che sviluppa problematiche renali. I dati emersi dallo studio, presentati il 6 giugno 2025, offrono nuove speranze per migliorare la gestione di questa malattia.
Il contesto della malattia renale cronica
La malattia renale cronica rappresenta una delle complicazioni più gravi associate al diabete di tipo 2, con fino al 40% dei pazienti che ne soffre. L’importanza di monitorare e intervenire precocemente su indicatori come il rapporto albumina/creatinina nelle urine (UACR) è cruciale per prevenire un ulteriore deterioramento della funzione renale e per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari. Il recente studio ha evidenziato come l’assunzione simultanea di finerenone e empagliflozin possa portare a una significativa riduzione dell’UACR, rispetto all’uso isolato di uno dei due farmaci. Questo approccio rappresenta un cambiamento significativo nella pratica clinica, poiché fornisce ai medici strumenti più efficaci per affrontare la CKD.
Dettagli dello studio e risultati
Lo studio di fase 2 Confidence ha analizzato l’efficacia della combinazione di finerenone e empagliflozin nel ridurre i livelli di albumina nelle urine. La ricerca ha dimostrato che questa combinazione non solo è più efficace rispetto alla somministrazione singola, ma offre anche un profilo di sicurezza che rende il trattamento gestibile per i clinici. Simona Gatti, dell’Area Medical di Bayer Italia, ha sottolineato l’importanza di sviluppare soluzioni terapeutiche che rispondano ai bisogni clinici dei pazienti, migliorando così la loro qualità di vita.
Prospettive future e approccio terapeutico
I risultati dello studio sono stati presentati al Congresso Era e pubblicati sul New England Journal of Medicine, aprendo la strada a nuove opportunità terapeutiche. Finerenone, già approvato in oltre 90 paesi per il trattamento della CKD associata al diabete di tipo 2, rappresenta un elemento chiave nel portafoglio di Bayer per le malattie cardiovascolari e renali. La possibilità di iniziare simultaneamente il trattamento con finerenone e SGLT2i potrebbe rappresentare un’importante strategia per i nefrologi, consentendo di affrontare in modo più efficace la progressione della malattia e ridurre il rischio di complicazioni cardiovascolari.
Luca De Nicola, presidente della Società italiana di Nefrologia, ha affermato che questi dati dimostrano come l’effetto sinergico tra finerenone e SGLT2i possa migliorare significativamente i risultati clinici. La ricerca e l’innovazione rimangono fondamentali per affrontare le sfide legate alla CKD, con l’obiettivo di fornire ai pazienti trattamenti sempre più efficaci e sostenibili. La continua evoluzione delle terapie nel campo della nefrologia offre nuove speranze per un futuro migliore nella gestione del diabete di tipo 2 e delle sue complicanze.
