Novartis dedica annualmente circa 60 milioni di euro alla ricerca e sviluppo, realizzando circa 200 studi clinici ogni anno. In particolare, nell’ambito cardiovascolare, l’azienda si impegna a identificare i fattori di rischio associati a patologie che, attualmente, costituiscono una delle principali cause di mortalità e morbidità. Tra le recenti scoperte, Paola Coco, Chief Scientific Officer e responsabile degli affari medici di Novartis, ha evidenziato l’importanza degli alti livelli di lipoproteina-a e l’individuazione di nuovi elementi di rischio che contribuiscono alla genesi delle malattie cardiovascolari.
L’intervento di paola coco
L’intervento di Paola Coco è avvenuto durante l’evento “Voices for Silencing”, tenutosi a Milano il 7 e 8 marzo 2025. Questo incontro, organizzato da Novartis, ha avuto l’obiettivo di fornire ai cardiologi un aggiornamento scientifico sulla gestione ottimale dei pazienti affetti da ipercolesterolemia. Durante l’evento, esperti del settore hanno discusso delle ultime innovazioni e delle strategie più efficaci per affrontare questa condizione, che colpisce un numero crescente di persone in tutto il mondo.
Impegno nella formazione continua
La partecipazione di Novartis a questo tipo di eventi sottolinea l’impegno dell’azienda nel promuovere la formazione continua dei professionisti sanitari e nel sostenere la ricerca scientifica, fondamentale per migliorare la salute pubblica. La collaborazione con cardiologi e ricercatori è essenziale per sviluppare nuove terapie e ottimizzare i trattamenti esistenti, con l’obiettivo di ridurre l’impatto delle malattie cardiovascolari sulla popolazione.
Approccio proattivo nella ricerca
In un contesto in cui le malattie cardiovascolari rappresentano una sfida crescente per i sistemi sanitari, l’approccio proattivo di Novartis nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni innovative si rivela cruciale. La continua esplorazione dei fattori di rischio e delle dinamiche legate alle patologie cardiovascolari rappresenta una priorità, non solo per l’azienda, ma per l’intera comunità scientifica impegnata nella lotta contro queste malattie.
