La recente decisione della Regione Lazio di avviare un protocollo sperimentale per consentire alle farmacie di effettuare esami diagnostici ha suscitato forti reazioni. Luca Marino, vicepresidente della sezione Sanità di Unindustria, ha espresso preoccupazioni significative riguardo a questa iniziativa, sottolineando che è fondamentale garantire standard elevati per la salute pubblica.
Critiche al protocollo sperimentale
Il 27 giugno 2025, Marino ha dichiarato che la proposta della Regione Lazio di permettere alle farmacie di eseguire esami diagnostici come tele-Ecg e Holter cardiaco, rimborsati dal Servizio sanitario regionale, non è condivisibile. Secondo il vicepresidente, ci sono due motivi principali per contestare questa decisione: la necessità di rispettare le normative vigenti e la qualità delle prestazioni sanitarie. Marino ha avvertito che è pericoloso trasmettere l’idea che un esame diagnostico effettuato in farmacia possa essere paragonabile a quello eseguito in un ambulatorio medico.
Marino ha aggiunto che i requisiti minimi stabiliti dalla legge regionale sono una garanzia per i cittadini, in quanto assicurano la qualità e la sicurezza dei servizi erogati. Questi standard non dovrebbero essere compromessi in base al soggetto che fornisce il servizio.
Implicazioni sulla salute pubblica
Marino ha ulteriormente evidenziato che il settore sanitario non dovrebbe essere influenzato da logiche commerciali. La salute è un tema troppo serio per essere trattato in modo superficiale. L’idea di ridurre le liste d’attesa tramite l’uso delle farmacie è, secondo lui, un approccio rischioso e illegittimo. La questione delle liste d’attesa è un argomento delicato e complesso, che richiede soluzioni adeguate e non misure temporanee che potrebbero compromettere la qualità delle cure.
In conclusione, Marino ha chiesto ufficialmente alla Regione Lazio di annullare il protocollo e di aprire un dialogo con i rappresentanti delle strutture private convenzionate. L’obiettivo è affrontare insieme il problema delle liste d’attesa e migliorare i servizi sanitari per soddisfare le esigenze della popolazione. La richiesta di un incontro è un passo importante per garantire che le decisioni prese siano nel migliore interesse della salute dei cittadini.
