Migranti e sanità: la Federazione dei medici rassicura sulla selezione a fini amministrativi

La Federazione degli Ordini dei Medici ribadisce l’importanza di garantire cure sanitarie ai migranti senza discriminazioni, sottolineando il dovere etico e professionale di tutelare la loro salute.
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Il tema della salute dei migranti e della loro selezione nei percorsi assistenziali è oggetto di un dibattito acceso, specialmente in relazione all’accordo Italia-Albania riguardante il trasferimento di persone vulnerabili. La Federazione degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri ha recentemente sottolineato che il compito di un medico è quello di garantire cure mediche senza alcuna discriminazione, rispondendo a precedenti segnalazioni di varie organizzazioni umanitarie, tra cui Emergency e Medici Senza Frontiere, sulle modalità di identificazione e selezione delle persone da trasferire nei centri albanesi.

Il ruolo del medico nel servizio sanitario

Secondo una recente mozione del Comitato Centrale della Federazione, il medico è tenuto a seguire un Codice di Deontologia Medica, che stabilisce i doveri e i principi fondamentali del servizio sanitario. Tra i più rilevanti si annoverano il dovere di assistere i pazienti prescindendo da discriminazioni di qualsiasi tipo, il rispetto della dignità umana e la tutela dei diritti previsti dalla Costituzione Italiana e dalle Convenzioni Internazionali. È in questo contesto che si riafferma la necessità di considerare la salute come un diritto fondamentale, e il medico deve operare per garantire un’assistenza equa e adeguata a tutti.

In particolare, il Codice di Deontologia Medica esplicita che l’efficacia e la sicurezza dei servizi sanitari devono essere primarie, e che il trattamento sanitario deve essere umanizzato ed efficace. Ciò implica che un medico, nell’espletare le sue funzioni, deve sempre porsi come obiettivo primario il benessere del paziente, senza eccezioni, conforme ai principi di libertà e responsabilità. Questo implica che le decisioni relative alla salute dei migranti devono essere sempre basate su criteri oggettivi e professionali, non influenzati da fattori esterni come status migratorio o etnia.

Professionisti adeguatamente formati per il servizio

La Federazione dei Medici ha anche messo in evidenza l’importanza di avere personale adeguatamente formato per gestire i casi delle persone che entreranno nel sistema sanitario attraverso i percorsi stabiliti dal protocollo Italia-Albania. Le peculiari caratteristiche del servizio richiedono che vengano intrapresi passi specifici per garantire che siano presenti figure professionali con competenze specialistiche, particolarmente in grado di valutare in modo completo e accurato lo stato di salute dei migranti.

La giusta formazione e l’uso di strumenti sanitari adeguati sono imperativi. Senza personale qualificato, infatti, è difficile assicurare una valutazione sanitaria che tenga conto delle variabili che possono influenzare la salute delle persone migranti, molte delle quali possono presentare fragilità fisica o psichica. La Federazione ha ribadito più volte l’importanza di queste competenze, orientando l’attenzione sull’adeguatezza dei professionisti coinvolti.

Un messaggio chiaro sulla non discriminazione

Infine, il Comitato Centrale ha chiarito che la selezione dei migranti a fini amministrativi non può e non deve essere confusa con un processo di cura. Queste distinzioni sono fondamentali, specialmente in un contesto dove le migrazioni forzate sono frequentemente legate a condizioni di vulnerabilità. Il medico deve sempre mantenere il principio della non discriminazione e garantire che tutte le azioni intraprese siano mirate al benessere della persona, redecretando le priorità in funzione delle necessità sanitarie.

Pertanto, mentre il dibattito continua e le organizzazioni umanitarie sollecitano un approccio umano e integrato, resta ferma la posizione della Federazione che insiste sulla necessità di un’assistenza professionale equa e senza eccezioni per tutti, senza compromessi sulla salute, che rimane l’unico obiettivo di un medico.

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