A partire dal 30 dicembre prossimo, entreranno in vigore i nuovi nomenclatori tariffari per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e per la protesica, un aggiornamento atteso da 28 anni che modifica il panorama della sanità italiana. La decisione, approvata dalla Conferenza Stato-Regioni dopo un lungo confronto con il Ministero dell’Economia, della Salute e le Regioni stesse, implica un notevole cambiamento nel sistema sanitario, impattando più di 3mila prestazioni e ampliando le opzioni di assistenza per i cittadini.
Gli aggiornamenti principali per la specialistica ambulatoriale
L’aggiornamento delle tariffe per la specialistica ambulatoriale include l’introduzione di prestazioni diagnostiche e terapeutiche avanzate, alcune delle quali, precedentemente applicate in via sperimentale, ora possono essere erogate regolarmente in ambito ambulatoriale. Tra le novità spiccano alcune forme di radioterapia e terapie biologiche innovative, progettate per migliorare le opzioni terapeutiche a disposizione.
Inoltre, sono state riviste le tariffe relative a prestazioni legate alla cataratta e a diversi interventi oculistici, con l’introduzione di un’integrazione tariffaria per coprire anche la valutazione anestesiologica. Questi cambiamenti mirano a garantire un’assistenza oculistica più completa e accessibile, rispondendo alle domande di un servizio sanitario più efficiente e tempestivo.
Procreazione medicalmente assistita: come cambiano le tariffe
Particolare attenzione è stata riservata anche alla procreazione medicalmente assistita , uno dei temi più delicati e fondamentali per molte coppie. Le nuove tariffe si allineano a quelle adottate dalla Regione Emilia-Romagna, in modo da coprire l’intero percorso delle coppie assistite, compreso il reperimento dei gameti e il monitoraggio dei cicli di trattamento.
Le prestazioni specifiche come l’agoaspirazione dei follicoli, la fecondazione in vitro, con o senza ICSI, e il trasferimento degli embrioni, hanno subito aggiornamenti tariffari significativi, in risposta alle indicazioni fornite dal Tavolo tecnico sulla PMA. Questo cambiamento è destinato a semplificare l’accesso e a garantire una maggiore sostenibilità economica per le coppie in cerca di assistenza.
L’ampliamento delle prestazioni protesiche
Non meno rilevante è l’aggiornamento del nomenclatore relativo alle protesi, che amplia l’elenco disponibile per ortesi e protesi di arti superiori e inferiori, includendo ausili per la mobilità e calzature ortopediche. Le nuove tariffe sono state elaborate in base al costo standard di produzione, cercando di garantire una copertura adeguata per numerosi dispositivi che prima risultavano solo parzialmente finanziati o completamente esclusi.
Questo ampliamento delle prestazioni protesiche è un passo importante per il sistema sanitario, in quanto sottolinea l’impegno a garantire una migliore qualità della vita per le persone con disabilità o in fase di riabilitazione, offrendo loro una serie di strumenti e dispositivi che possono facilitare la loro quotidianità.
Impatto economico e finanziamento delle nuove tariffe
Il nuovo Decreto Tariffe riflette anche un impatto economico significativo, previsto in 502,3 milioni di euro per la specialistica ambulatoriale e 47,6 milioni di euro per la protesica, per un totale complessivo di 549,9 milioni di euro. Questo rappresenta un incremento di circa 150 milioni di euro rispetto alla versione precedente approvata nel 2023.
Per garantire le risorse necessarie a queste nuove implementazioni, il governo ha previsto l’utilizzo di fondi già stabiliti attraverso il DPCM LEA 12 gennaio 2017, ammontanti a 380,7 milioni di euro. Inoltre, sarà destinata una parte del finanziamento di cui all’articolo 1, comma 288, della legge n. 234/2021, per far fronte ai maggiori costi connessi a questi aggiornamenti tariffari.
Questo complesso lavoro di aggiornamento e razionalizzazione mira a ripristinare e migliorare l’efficienza del sistema sanitario, ponendo l’accento sull’importanza dell’accessibilità e della qualità delle prestazioni sanitarie offerte ai cittadini italiani.