Oncologo Curigliano: “Il cancro al seno localizzato può essere curato”

Il professor Curigliano illustra il tumore al seno localizzato, evidenziando la guaribilità e l’importanza degli inibitori delle cicline nella riduzione del rischio di recidiva.

Il 16 maggio 2025, Giuseppe Curigliano, professore di Oncologia Medica presso l’Università La Statale di Milano e vicedirettore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia, ha condiviso importanti informazioni riguardanti il tumore al seno localizzato. Durante un’intervista con Adnkronos Salute, Curigliano ha sottolineato che questa forma di neoplasia, in stadio precoce, è potenzialmente guaribile. Ogni anno, in Italia, si registrano circa 55-58 mila nuovi casi, secondo i dati forniti dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM).

Il tumore al seno localizzato e il rischio di recidiva

Curigliano ha evidenziato che i tumori in stadio precoce possono essere classificati come stadio 1, 2 o 3. Nonostante la diagnosi precoce, esiste un rischio di recidiva, anche per le pazienti in stadio 1, sebbene questo rischio sia più elevato negli stadi 2 e 3. L’esperto ha affermato che negli ultimi anni sono stati sviluppati algoritmi di trattamento più efficaci per prevenire recidive nei tumori mammari in fase precoce. La percezione del rischio gioca un ruolo cruciale e deve prendere in considerazione non solo la presenza di metastasi nei linfonodi, ma anche fattori biologici come l’indice proliferativo e l’analisi genomica tramite “gene panel“.

Curigliano ha partecipato alla campagna #PronteAPrevenire, promossa da Novartis in collaborazione con Andos, Europa Donna Italia, IncontraDonna e Salute Donna Odv. Questa iniziativa mira a fornire strumenti e informazioni utili per una gestione consapevole del rischio di recidiva.

Il ruolo degli inibitori delle cicline nella terapia

L’oncologo ha anche discusso dell’importanza degli inibitori delle cicline, che hanno dimostrato di migliorare la prognosi per le pazienti affette da tumore al seno. Curigliano ha specificato che è stato approvato un nuovo trattamento per le pazienti con linfonodi negativi, un gruppo che presenta comunque un rischio di recidiva. I dati clinici indicano che l’uso di questi inibitori contribuisce a ridurre il rischio di recidiva locale e a distanza.

“È possibile guarire”, ha affermato Curigliano, evidenziando che l’inclusione degli inibitori delle cicline nelle terapie chirurgiche e radianti, insieme alla terapia endocrina, porta a una significativa diminuzione del rischio di recidiva. Le evidenze scientifiche supportano l’efficacia di queste terapie nel migliorare i risultati per le pazienti.

La comunicazione di Curigliano rappresenta un’importante risorsa per le pazienti e per il personale medico, contribuendo a una maggiore consapevolezza riguardo alla gestione del tumore al seno localizzato e al rischio di recidiva.

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