Report Fnopi: “Aumenta la soddisfazione degli infermieri in assistenza domiciliare”

Il report della Fnopi analizza le professioni infermieristiche in Italia, evidenziando criticità regionali, soddisfazione lavorativa e l’importanza della formazione continua per attrarre nuovi talenti.

Il 12 maggio 2025, presso Palazzo Rospigliosi a Roma, è stato presentato il primo report sulle professioni infermieristiche, realizzato dalla Fnopi, la Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Questo documento evidenzia il rapporto tra infermieri e popolazione nelle diverse regioni italiane, rivelando che la situazione è particolarmente critica in Sicilia e Lombardia, dove il numero di infermieri per abitante è il più basso. Al contrario, Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna si distinguono per i salari più elevati.

La soddisfazione degli infermieri e la loro retribuzione

Il report ha messo in luce che gli infermieri che operano nell’assistenza domiciliare tendono a essere più soddisfatti rispetto a quelli impiegati in ambito ospedaliero, a condizione di essere coinvolti nei processi decisionali. Dalla ricerca emerge che i professionisti del settore sanitario in Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna ricevono le retribuzioni più alte, mentre Campania e Molise presentano i salari più bassi. La soddisfazione professionale è influenzata anche dalla partecipazione attiva nelle decisioni lavorative, aspetto fondamentale per il benessere degli operatori.

Il report ha registrato un trend crescente nel settore pubblico, con l’84,9% dei laureati nel 2018 che preferiva questa opzione. Nel 2023, la percentuale è scesa al 78,9%, ma rimane comunque significativa. La soddisfazione dei pazienti è un altro punto cruciale, con punteggi elevati per il coinvolgimento nelle decisioni (78 su 100), la chiarezza delle informazioni (91 su 100) e il supporto emotivo (95 su 100). Questi dati suggeriscono che la formazione continua è essenziale per attrarre nuovi talenti nella professione infermieristica.

Analisi del report e delle sue implicazioni

Il report si propone di raccogliere e certificare le evidenze relative alla professione infermieristica in Italia, confrontandole con il contesto europeo e analizzando le specificità regionali. Barbara Mangiacavalli, presidente della Fnopi, ha sottolineato l’importanza di questo documento per le politiche sanitarie, evidenziando la necessità di un approccio multidisciplinare e integrato. La complessità della questione infermieristica richiede una cabina di regia con poteri straordinari, capace di affrontare le sfide del settore in modo coordinato.

Il report è suddiviso in quattro sezioni, presentate dai professori della Scuola Superiore Sant’Anna, che analizzano vari aspetti della professione. È emerso che l’adozione del DM 77 non avviene in modo uniforme a livello regionale, creando una situazione di frammentazione. Solo alcune regioni, come Lazio, Lombardia, Sardegna e Toscana, utilizzano la definizione “Infermiere di Famiglia e Comunità”, mentre altre optano per “Infermiere di Famiglia o Comunità”, suggerendo una maggiore flessibilità nelle funzioni.

Evoluzione della formazione e del profilo professionale

La formazione continua a rappresentare un elemento chiave per lo sviluppo della professione infermieristica. I dati mostrano una diminuzione dell’età media dei laureati, che nel 2023 si attesta a 25,2 anni, con un aumento significativo di studenti provenienti dai licei, che rappresentano il 68,2% degli iscritti a Infermieristica. Questo trend indica un crescente interesse per la professione tra i giovani.

Un altro dato importante è che il 92,3% dei laureati magistrali trova lavoro in ambiti coerenti con il proprio percorso di studi, evidenziando una forte connessione tra formazione e opportunità lavorative. La crescita della domanda di lauree magistrali nel settore infermieristico suggerisce un’evoluzione positiva, con un aumento della professionalizzazione e della specializzazione degli infermieri.

Le informazioni contenute nel report sono fondamentali per orientare le politiche sanitarie e migliorare la situazione degli infermieri in Italia, un settore che richiede attenzione e interventi mirati per garantire un’assistenza di qualità alla popolazione.

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