Rette Rsa, legali C&P: “Bocciatura dell’emendamento dà il via a ricorsi”

Consulcesi & Partners offre consulenza legale gratuita per rimborsi delle rette indebitamente pagate per le residenze sociosanitarie, dopo la bocciatura di un emendamento.

Consulcesi & Partners ha avviato un servizio di consulenza legale gratuita per supportare le famiglie che desiderano intraprendere azioni legali per il rimborso delle rette pagate indebitamente per le residenze sociosanitarie per anziani (Rsa). Questa iniziativa si inserisce in un contesto normativo che ha recentemente visto la bocciatura di un emendamento che avrebbe modificato la compartecipazione alle spese per tali strutture. La decisione, avvenuta il 9 maggio 2025, è stata accolta con favore da numerose associazioni e pazienti, poiché rappresenta una salvaguardia per le famiglie già gravate da costi mensili che possono superare i 3mila euro.

Bocciatura dell’emendamento e opportunità per le famiglie

La bocciatura dell’emendamento rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei pazienti affetti da Alzheimer e altre patologie neurodegenerative. Consulcesi & Partners evidenzia come questa situazione normativa possa offrire nuove opportunità per le famiglie, che ora possono avvalersi di consulenze legali per ottenere rimborsi. La recente decisione del Parlamento ha evitato un ulteriore aggravio economico, permettendo ai familiari di concentrarsi sulla cura dei propri cari senza doversi preoccupare di costi insostenibili.

Giurisprudenza attuale e rimborsi

La giurisprudenza attuale è favorevole alle richieste di rimborso. La Corte di Cassazione, attraverso l’ordinanza n. 26943/2024, ha stabilito che le prestazioni socialiassistenziali di rilevanza sanitaria devono essere interamente coperte dal Servizio sanitario nazionale (Ssn) quando necessarie per garantire il diritto alla salute. In questo contesto, l’intera retta di degenza, comprese le attività socio-assistenziali, deve essere rimborsata. Inoltre, il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 3074/2025, ha chiarito che anche le assenze temporanee dalla Rsa non interrompono il percorso terapeutico e non giustificano interruzioni della copertura pubblica.

Casi esemplari e importanza della decisione

Un caso esemplare è rappresentato dalla sentenza del tribunale di Grosseto, che ha riconosciuto la copertura integrale delle spese di assistenza socio-sanitaria, con un rimborso che supera i 100mila euro, oltre a 6.500 euro per le spese legali. Bruno Borin, responsabile legale di Consulcesi & Partners, ha sottolineato l’importanza di questa bocciatura, affermando che avrebbe legalizzato un’ingiustizia, scaricando il peso delle cure sulle famiglie. La decisione del Parlamento mantiene aperta la possibilità di azioni legali, un’opportunità che le famiglie non dovrebbero perdere.

Posizione giuridica e orientamento giurisprudenziale

La posizione giuridica è chiara: quando l’assistenza ricevuta in Rsa è parte di un progetto terapeutico validato, il Ssn deve coprire l’intero costo. In assenza di una riforma legislativa che tuteli i diritti, la via più efficace è quella dei tribunali. Le famiglie in situazioni simili possono contare su un orientamento giurisprudenziale favorevole. È consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato per ricevere assistenza e tutelare i propri diritti. La giurisprudenza attuale consente di richiedere rimborsi per le rette già versate e di rivedere le future spese. Documentazione medica, fatture delle rette e comunicazioni ricevute dalla Rsa o dalla Asl saranno fondamentali per ricostruire la propria posizione.

Implicazioni sociali e sostegno ai cittadini

Borin conclude evidenziando che la questione non riguarda solo aspetti economici, ma rappresenta una sfida per la civiltà giuridica e l’equità sociale. La salute non può essere misurata in termini economici e deve essere tutelata con determinazione. Consulcesi & Partners si dichiara pronta a sostenere i cittadini in questo percorso.

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