Un team internazionale di scienziati ha fatto un passo significativo nella comprensione del Long Covid, una condizione che continua a colpire molte persone anche dopo la guarigione dall’infezione da Sars-CoV-2. La ricerca, pubblicata il 24 maggio 2025 su Nature Genetics, ha rivelato l’esistenza di una variante genetica che potrebbe essere associata a un aumento del rischio di sviluppare questa sindrome. Questo studio si inserisce in un contesto di crescente interesse per le cause biologiche dei sintomi persistenti legati al Covid-19.
Il legame genetico con il Long Covid
La nuova scoperta si concentra su una variante genetica localizzata vicino al gene Foxp4, noto per il suo ruolo nello sviluppo e nelle malattie polmonari. Secondo i ricercatori, questa variante potrebbe aumentare il rischio di Long Covid fino al 60%. La ricerca è stata condotta nell’ambito dell’iniziativa Long Covid Host Genetics Initiative, che ha esaminato i dati genetici di 6.450 pazienti affetti dalla sindrome, confrontandoli con oltre un milione di soggetti di controllo provenienti da 24 studi in 16 Paesi. L’associazione tra la variante genetica e il Long Covid è stata ulteriormente confermata in un’analisi indipendente che ha incluso 9.500 casi.
Hugo Zeberg, uno dei principali ricercatori del Karolinska Institutet, ha sottolineato l’importanza di riconoscere questa variante come un elemento cruciale per comprendere il complesso quadro del Long Covid. Le sue dichiarazioni evidenziano il ruolo fondamentale della funzione polmonare compromessa nello sviluppo di questa sindrome, suggerendo che ulteriori studi genetici potrebbero rivelarsi utili per identificare i fattori di rischio associati.
Impatto sulla vita quotidiana
I sintomi del Long Covid, tra cui stanchezza, difficoltà cognitive e problemi respiratori, continuano a influenzare negativamente la vita di molte persone, inclusi soggetti giovani. Questi disturbi possono compromettere in modo significativo la qualità della vita, rendendo urgente la necessità di ulteriori ricerche. I ricercatori, tra cui Hanna Ollila dell’Institute for Molecular Medicine Finland e co-direttrice dello studio, hanno affermato che la comprensione dei meccanismi sottostanti il Long Covid è ancora in fase iniziale. Gli studi genetici, in particolare, possono fornire insight preziosi su come affrontare questa condizione complessa.
La scoperta di un legame genetico rappresenta un passo avanti nella lotta contro il Long Covid e offre nuove speranze per i pazienti che affrontano i sintomi persistenti. La ricerca continua a essere fondamentale per chiarire le cause biologiche di questa sindrome e per sviluppare strategie terapeutiche efficaci. La collaborazione tra scienziati di diverse istituzioni e Paesi è essenziale per affrontare questa sfida globale, che rimane attuale anche anni dopo l’inizio della pandemia.
