Roma, il San Camillo presenta il nuovo robot per la microchirurgia

Il San Camillo Forlanini di Roma introduce il primo robot microchirurgo in un ospedale pubblico italiano, rivoluzionando le procedure chirurgiche con precisione senza precedenti.

All’ospedale San Camillo Forlanini di Roma, il 14 maggio 2025, è avvenuto un evento significativo nel campo della medicina. Per la prima volta, un ospedale pubblico italiano ha introdotto un robot microchirurgo, segnando un importante passo avanti nella microchirurgia. La struttura ha annunciato che questa innovativa tecnologia è destinata a rivoluzionare le procedure chirurgiche, specialmente quelle che coinvolgono strutture anatomiche di dimensioni molto ridotte, come arterie, vene e nervi, spesso con diametri inferiori al millimetro.

Il primo intervento

Il primo intervento eseguito dal direttore della Uoc Chirurgia degli arti, Nicola Felici, insieme al suo team, ha visto il successo nella ricostruzione di una gamba gravemente traumatizzata. Questo intervento è stato descritto come un traguardo in termini di precisione, mai raggiunta prima d’ora. L’ospedale ha sottolineato l’importanza di questa nuova tecnologia, sviluppata da una start-up italiana, che rappresenta un’evoluzione sostanziale rispetto alle tecniche microchirurgiche tradizionali, rimaste pressoché invariate negli ultimi 20-30 anni.

La piattaforma robotica

La piattaforma robotica, progettata per integrare sistemi avanzati di riduzione del tremore e di scalatura dei movimenti, consente ai chirurghi di eseguire operazioni con una precisione senza precedenti. Grazie a strumenti miniaturizzati dotati di articolazioni meccaniche, il robot estende le capacità umane, rendendo possibili movimenti che sarebbero impossibili da realizzare con le sole mani del chirurgo. Questa innovazione promette di migliorare notevolmente l’accuratezza delle operazioni microchirurgiche, permettendo manipolazioni estremamente fini e controllate.

Il primo intervento con il robot

Il primo intervento con il robot ha riguardato la copertura di una frattura esposta della gamba, attraverso un trasferimento microchirurgico di un lembo di cute e tessuti molli prelevati dalla gamba controlaterale del paziente. Questo intervento ha dimostrato le potenzialità della nuova tecnologia nel perfezionare le microanastomosi, ovvero il collegamento di arterie, vene e nervi di calibro inferiore al millimetro. Secondo Felici, l’operazione ha consentito una copertura precoce della frattura, prevenendo l’infezione dell’osso e favorendo un’osteosintesi più stabile.

Il decorso post-operatorio

Il paziente sottoposto a questo primo intervento robotico, affetto da un politrauma che coinvolgeva anche il bacino e l’addome, ha beneficiato di un decorso post-operatorio regolare e promettente. Questo risultato è stato possibile grazie a una stretta collaborazione interdisciplinare tra rianimatori, chirurghi generali, ortopedici e anestesisti, supportati da un personale infermieristico che ha ricevuto un addestramento specifico. La nuova tecnologia non solo migliora la precisione degli interventi, ma si rivela utile anche nella riparazione di gravi lesioni ai nervi periferici, come le paralisi traumatiche del plesso brachiale o le lesioni del nervo sciatico.

Riconoscimenti e supporto

Felici ha espresso gratitudine nei confronti dell’intero team che ha collaborato all’intervento, sottolineando l’importanza del supporto ricevuto dalla direzione strategica dell’ospedale. Ha ricordato il momento in cui il direttore generale ha mostrato interesse per il progetto, comprendendo immediatamente le potenzialità del robot e approvandolo, rendendo così possibile la sua attuazione.

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