Il 20 giugno 2025, a Milano, si è svolta la prima giornata dell’evento Free2Choose, organizzato da AbbVie, che ha riunito circa un centinaio di specialisti nel campo delle malattie infiammatorie croniche intestinali. Durante l’incontro, esperti del settore hanno discusso delle recenti evoluzioni nella gestione della malattia di Crohn e della colite ulcerosa, sottolineando l’importanza di una diagnosi e di un trattamento tempestivi.
Cambiamenti nelle terapie per le malattie infiammatorie
Alessandro Armuzzi, responsabile del Centro Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali presso Humanitas Rozzano, ha evidenziato come negli ultimi vent’anni le terapie per i pazienti affetti da queste patologie siano notevolmente evolute. L’introduzione di anticorpi monoclonali e di piccole molecole ha rivoluzionato l’approccio terapeutico, spostando l’attenzione dall’efficacia immediata dei trattamenti alla ricerca di obiettivi più duraturi e misurabili. Armuzzi ha parlato della chiusura delle ulcere come un obiettivo fondamentale, associato a un miglioramento della qualità della vita e a una riduzione delle ospedalizzazioni e degli interventi chirurgici. Sebbene non tutti i pazienti possano raggiungere questo traguardo, l’esperto si è dichiarato ottimista riguardo ai progressi futuri.
Sintomi e diagnosi delle malattie infiammatorie
Paolo Gionchetti, professore di Medicina Interna all’Università di Bologna, ha descritto i sintomi più comuni della colite ulcerosa, evidenziando il sanguinamento come il segnale più frequente. Ha spiegato che il sospetto di malattia sorge quando i sintomi, come la diarrea e la presenza di muco o sangue, peggiorano, specialmente se la diarrea si verifica anche durante la notte. Gionchetti ha inoltre sottolineato la natura subdola della malattia di Crohn, che può colpire diverse sezioni dell’intestino, rendendo la diagnosi più complessa. Il dolore addominale, la perdita di peso e la febbre sono sintomi frequentemente associati a questa condizione.
Manifestazioni extra-intestinali
Flavio Caprioli, professore di Gastroenterologia all’Università degli Studi di Milano e responsabile del Centro IBD del Policlinico di Milano, ha parlato delle manifestazioni extra-intestinali che possono accompagnare le malattie infiammatorie croniche intestinali. Ha osservato che quasi il 70-80% dei pazienti presenta sintomi come astenia, affaticamento e disturbi psicologici. L’astenia, in particolare, risulta essere una delle manifestazioni più complesse da gestire. Caprioli ha anche menzionato la presenza di artriti, eritema nodoso e infiammazioni oculari, come le uveiti, che possono complicare ulteriormente il quadro clinico dei pazienti.
L’evento ha offerto un’importante opportunità di confronto tra esperti, confermando la necessità di un approccio multidisciplinare nella gestione delle malattie infiammatorie croniche intestinali, per garantire a tutti i pazienti una diagnosi precoce e un trattamento efficace.
