Sanità in Toscana: il sindacato medici Cimo denuncia crisi di pronto soccorso e 118

Il sindacato Cimo chiede alla Regione Toscana riforme urgenti per garantire cure sicure e potenziare i servizi di emergenza-urgenza durante un convegno a Firenze.

Un appello urgente è stato lanciato durante un convegno tenutosi a Firenze il 9 giugno 2025, dove il sindacato dei medici Cimo ha chiesto alla Regione Toscana di prestare attenzione alle proposte per garantire cure sicure ai cittadini. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Anaao Assomed, sindacato dei medici dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale, ha ricevuto il patrocinio dell’Ordine provinciale dei medici. Tema centrale dell’incontro è stata la necessità di salvaguardare i pronto soccorso e la rete del 118, in modo da assicurare un’assistenza adeguata a tutti i pazienti.

Le proposte per il miglioramento dei servizi di emergenza

Durante il convegno, i rappresentanti dei vari sindacati, delle società scientifiche, delle aziende sanitarie e dei medici dell’emergenza-urgenza hanno condiviso le difficoltà quotidiane nel lavoro presso i pronto soccorso e sulle ambulanze. La Cimo ha presentato una serie di proposte alla Regione per affrontare criticità strutturali che minacciano la salute dei cittadini in cerca di assistenza. Tra le richieste, si evidenzia l’istituzione di un quarto livello essenziale di assistenza (Lea) dedicato esclusivamente all’emergenza-urgenza. Questo nuovo livello dovrebbe integrare il 118, i pronto soccorso, la medicina d’urgenza, gli Obi (Osservazione breve intensiva) e i reparti di terapia semintensiva, con finanziamenti adeguati per garantire un servizio efficiente.

Altre proposte includono la valorizzazione del personale sanitario, al fine di attrarre nuovamente i professionisti nei pronto soccorso, e la possibilità per i medici operanti sulle ambulanze di diventare dipendenti, continuando a lavorare sul territorio. È stata inoltre sottolineata l’importanza di istituire postazioni del 118 nelle aree più periferiche e disagiate, per assicurare interventi tempestivi a tutti i cittadini toscani.

Le parole dei rappresentanti sindacali

Morando Grechi, segretario della Cimo Toscana, ha messo in evidenza l’importanza dei servizi di emergenza-urgenza, sottolineando che in queste situazioni si gioca la vita stessa dei pazienti. Ha denunciato la chiusura di postazioni di soccorso, che sta diventando sempre più frequente, e ha avvertito che ciò porta a un allungamento dei tempi di assistenza, mettendo a rischio la sopravvivenza dei pazienti. Grechi ha anche evidenziato la grave situazione dei pronto soccorso, dove il numero di medici in servizio è dimezzato rispetto a quanto necessario e dove mancano posti letto. Questo scenario è il risultato di un decennio di tagli alla sanità.

Lorenzo Preziuso, presidente regionale della Federazione Cimo-Fesmed, ha confermato che la carenza di personale è un problema che perdura da oltre dieci anni. Ha criticato i provvedimenti adottati finora, che non hanno portato a risultati concreti, e ha sottolineato l’urgenza di un confronto immediato con le istituzioni regionali per adottare misure coraggiose e concrete, indispensabili per garantire cure adeguate alla popolazione, soprattutto in situazioni critiche.

Un futuro da costruire insieme

Il sindacalista ha concluso affermando che la rete dell’emergenza-urgenza in Toscana necessita di una riforma significativa, che deve necessariamente coinvolgere il punto di vista dei medici e dei professionisti sanitari. C’è la speranza che il dibattito attivato dal convegno possa giungere a Palazzo Strozzi Sacrati, avviando un percorso di riforma che metta al centro la salute dei cittadini. Le proposte avanzate rappresentano un passo importante verso un sistema sanitario più efficiente e attento alle esigenze della popolazione toscana.

Condivi su: