L’intelligenza artificiale sta diventando un elemento chiave nel campo dell’oftalmologia, in un periodo caratterizzato da sfide significative come le lunghe liste d’attesa per le operazioni. Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana (Soi) e tesoriere della Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane (Fism), ha rilasciato queste dichiarazioni durante un’intervista con Adnkronos Salute. L’occasione è stata la fiera europea “AI Week 2025”, tenutasi a Rho, Fiera Milano.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale in oftalmologia
L’adozione dell’intelligenza artificiale nel settore oftalmologico sta avvenendo in risposta a problematiche rilevanti. Le liste d’attesa per interventi come la chirurgia della cataratta possono arrivare fino a due anni, mentre i tempi per una visita specialistica nel settore pubblico si attestano attorno a un anno. Questo contesto ha spinto i professionisti del settore a cercare soluzioni innovative per migliorare l’efficienza e la qualità delle cure. L’AI non è vista come una sostituzione del medico, ma piuttosto come un supporto che consente ai clinici di concentrarsi su decisioni critiche, migliorando così l’assistenza ai pazienti.
AI Week 2025: Un evento di riferimento
La fiera “AI Week 2025” si è configurata come un’importante piattaforma per discutere e approfondire le applicazioni dell’intelligenza artificiale in vari ambiti, inclusa l’oftalmologia. Durante l’evento, esperti e professionisti del settore hanno avuto l’opportunità di confrontarsi su come l’AI possa contribuire a risolvere le problematiche attuali e a ottimizzare i processi clinici. La presenza di figure di spicco come Matteo Piovella ha messo in evidenza l’importanza di un approccio integrato tra tecnologia e pratica medica, per affrontare le sfide del sistema sanitario.
Le prospettive future dell’intelligenza artificiale in oftalmologia
Guardando al futuro, l’implementazione dell’intelligenza artificiale in oftalmologia promette di trasformare radicalmente il modo in cui vengono gestiti i pazienti e le cure. Con l’ausilio di algoritmi avanzati, è possibile migliorare la diagnosi precoce di patologie oculari e personalizzare i trattamenti in base alle esigenze specifiche di ciascun paziente. L’obiettivo è non solo ridurre i tempi di attesa, ma anche garantire un livello di assistenza superiore, grazie a un’analisi più accurata e tempestiva dei dati clinici.
La combinazione di competenze cliniche e tecnologie emergenti rappresenta una strada promettente per il futuro della salute oculare, con l’intelligenza artificiale che gioca un ruolo cruciale nel migliorare la qualità delle cure e nell’ottimizzare le risorse del sistema sanitario.
