Schillaci: “Medici a gettone? La spesa potrebbe finanziare nuove assunzioni nel Ssn”

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, esprime preoccupazioni sui medici ‘gettonisti’ nel SSN, evidenziando la necessità di nuove assunzioni e una revisione dei contratti.

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sollevato preoccupazioni riguardo ai potenziali rischi legati all’utilizzo dei medici ‘gettonisti’ nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN) in vista della scadenza del 31 luglio 2025. Durante la sua partecipazione alla seconda giornata degli Stati generali della prevenzione, che si sono tenuti a Napoli il 17 giugno 2025, Schillaci ha evidenziato l’importanza di garantire servizi essenziali come il pronto soccorso, sottolineando che l’affidamento esclusivo a professionisti esterni non rappresenta una soluzione sostenibile.

La situazione attuale dei medici ‘gettonisti’

I medici ‘gettonisti’ operano al di fuori dell’organico standard del SSN, spesso assunti tramite cooperative o come liberi professionisti. Questi professionisti sono chiamati a coprire turni scoperti, in particolare nei reparti di emergenza, dove la domanda di personale è elevata. Schillaci ha dichiarato che è fondamentale analizzare la situazione a livello regionale per comprendere quanti ‘gettonisti’ siano attivi nei vari servizi sanitari. “Dobbiamo dare un messaggio chiaro: non possiamo continuare a fare affidamento esclusivamente sui ‘gettonisti’ per le emergenze,” ha affermato il Ministro.

Il Ministro ha aggiunto che le risorse attualmente destinate ai ‘gettonisti’ potrebbero essere riorganizzate per effettuare nuove assunzioni nel SSN. “Le professionalità ci sono, se tanti giovani scelgono di lavorare come ‘gettonisti’, sono certo che potrebbero rientrare nel SSN,” ha dichiarato Schillaci, incoraggiando un cambiamento nella modalità di assunzione.

Le problematiche legate ai contratti dei ‘gettonisti’

Un altro punto sollevato da Schillaci riguarda la clausola contrattuale che impedisce ai medici ‘gettonisti’ di rientrare nel SSN per un periodo di due anni. “Andiamo a vedere questo contratto che mi incuriosisce,” ha commentato il Ministro, suggerendo la necessità di una revisione delle condizioni contrattuali. Questa restrizione potrebbe contribuire a una carenza di personale nel SSN, poiché i medici potrebbero sentirsi costretti a rimanere nel settore privato per periodi prolungati.

Secondo il sindacato Anaao-Assomed, la spesa per i medici ‘gettonisti’ ha raggiunto quasi un miliardo di euro nel 2023, con stime simili per il 2024. Il sindacato ha avvertito che senza l’assunzione di ‘gettonisti’, le strutture sanitarie potrebbero trovarsi in difficoltà. “Le ASL e gli ospedali sono costretti a ricorrere a professionisti che si sono licenziati da altre strutture per lavorare come liberi professionisti, guadagnando fino al 30% in più rispetto ai dipendenti del SSN,” ha denunciato il sindacato.

Le prospettive future per il SSN

Le dichiarazioni del Ministro Schillaci pongono l’accento sulla necessità di un cambiamento significativo nel modo in cui il SSN gestisce il personale medico. La questione dei ‘gettonisti’ non è solo una questione di costi, ma riguarda anche la qualità del servizio sanitario e la stabilità del personale. Gli Stati generali della prevenzione rappresentano un’importante piattaforma per discutere le sfide attuali e future della sanità pubblica in Italia.

Con l’avvicinarsi della scadenza del 31 luglio, sarà cruciale per il governo e le autorità sanitarie trovare soluzioni efficaci per garantire la continuità dei servizi e il benessere dei cittadini. La questione delle assunzioni e della gestione dei ‘gettonisti’ sarà al centro delle discussioni nei prossimi mesi, mentre il SSN cerca di affrontare le sfide di un sistema sanitario in continua evoluzione.

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