Il 12 marzo 2025, Raffaele Lodi, coordinatore della Rete Irccs Neuroscienze e Neuroriabilitazione, ha rilasciato importanti dichiarazioni riguardanti la prevenzione delle demenze durante il convegno “One Brain One Health”, tenutosi presso il Ministero della Salute. Lodi ha sottolineato che il 50% delle demenze può essere prevenuto o rallentato attraverso l’adozione di stili di vita corretti e il trattamento precoce di alcune patologie.
Fattori di rischio per le demenze
Durante il convegno, Lodi ha evidenziato l’esistenza di 14 fattori di rischio ben documentati, tra cui spiccano la ipertensione, l’obesità e il diabete. Queste condizioni cliniche sono diagnosticabili e trattabili, e la loro gestione precoce è fondamentale per prevenire effetti negativi sulla cognizione e lo sviluppo della demenza. Oltre ai fattori clinici, Lodi ha enfatizzato l’importanza di intervenire sugli stili di vita individuali. Attività fisica regolare, una dieta equilibrata e opportunità di socializzazione sono elementi chiave per mantenere la salute del cervello.
Stili di vita e prevenzione
Lodi ha affermato che le scelte quotidiane possono influenzare significativamente la salute cerebrale. “Non dimentichiamo la socialità e l’educazione“, ha aggiunto, sottolineando che il benessere psicologico e le interazioni sociali giocano un ruolo cruciale nella prevenzione delle demenze. La promozione di una vita attiva e la partecipazione a eventi sociali possono contribuire a ritardare l’insorgenza di problematiche cognitive. La ricerca ha dimostrato che un approccio integrato, che consideri sia i fattori clinici che gli stili di vita, può portare a un rallentamento significativo del decadimento cognitivo.
Strategie per la salute del cervello
Il convegno “One Brain One Health” rappresenta un passo importante nella strategia italiana per la salute del cervello, che si estende dal 2024 al 2031. Lodi ha chiarito che, sebbene attualmente non esistano terapie in grado di modificare il decorso delle patologie neurodegenerative, è possibile adottare misure preventive efficaci. La comunità scientifica è chiamata a lavorare insieme per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo all’importanza della prevenzione e per sviluppare programmi di intervento che possano essere integrati nella vita quotidiana delle persone.
Il messaggio chiave emerso dal convegno è chiaro: la prevenzione delle demenze è possibile e richiede un impegno collettivo per promuovere stili di vita sani e per monitorare attivamente i fattori di rischio clinici. La salute del cervello è una priorità e la sua tutela deve coinvolgere tutti, dalla comunità medica ai cittadini.
