Tumore alla prostata: aggiornamenti sulle terapie per i casi più gravi

Importanti progressi nella qualità di vita dei pazienti con metastasi ossee da carcinoma della prostata, grazie a nuovi trattamenti come darolutamide e radio-223 dicloruro.

I recenti risultati di studi clinici presentati a Chicago, durante il congresso dell’American Society of Clinical Oncology (Asco), hanno portato alla luce importanti progressi nel miglioramento della **qualità di vita** dei pazienti affetti da **metastasi ossee**. Questi studi si concentrano principalmente sul trattamento del tumore alla prostata, una forma di **cancro** che colpisce un uomo su otto in Italia, con stime di 40.192 nuovi casi nel 2024, secondo i dati forniti da **Aiom** e **Airtum**.

Il 3 giugno 2025, i ricercatori hanno evidenziato come l’introduzione di darolutamide nella terapia di **deprivazione androgenica** possa apportare benefici significativi. I pazienti che ricevono questo farmaco riportano un miglioramento della loro **qualità di vita**, con un ritardo nella comparsa del **dolore oncologico** e dei **sintomi urinari**. Inoltre, è stato osservato un aumento del **senso di benessere** generale e funzionale rispetto ai pazienti che non ricevono questo trattamento.

Studi clinici e risultati significativi

Durante il congresso di Chicago, sono stati presentati i risultati di studi scientifici che hanno esaminato l’efficacia di darolutamide e di combinazioni terapeutiche contenenti radio-223 dicloruro. Questi studi hanno dimostrato un miglioramento clinicamente significativo della **qualità di vita** correlata alla **salute** (HrQol) nei pazienti con **carcinoma della prostata metastatico** sensibile alla **castrazione**. In particolare, lo studio di Fase 3 Aranote ha evidenziato un ritardo nella progressione del **dolore** per coloro che seguono un trattamento combinato con **darolutamide** e terapia di **deprivazione androgenica**, rispetto a quelli che ricevono solo **placebo**.

I risultati mostrano un prolungamento del tempo prima del deterioramento del punteggio complessivo del Functional Assessment of Cancer Therapy-Prostate (Fact-P), passando da una mediana di 11 mesi a 16 mesi. **Orazio Caffo**, direttore di Oncologia all’Ospedale **Santa Chiara** di **Trento**, ha sottolineato l’importanza di questi risultati, che non solo estendono la **sopravvivenza libera da progressione**, ma ritardano anche il deterioramento della **qualità della vita**.

Innovazioni terapeutiche e prospettive future

All’Asco, sono stati presentati anche i dati relativi a due studi clinici sul radio-223 dicloruro, il primo **radiofarmaco** alfa-emittente approvato per il trattamento di pazienti con **carcinoma della prostata metastatico** resistente alla **castrazione**. I risultati indicano che l’aggiunta di questo farmaco a enzalutamide, un inibitore della via del recettore degli **androgeni**, produce effetti positivi su vari parametri legati all’attività **tumorale**. La combinazione ha dimostrato di aumentare la **sopravvivenza libera da progressione radiologica**, riducendo il rischio di **progressione** o **morte** del 31% rispetto al solo trattamento con **enzalutamide**.

**Ugo De Giorgi**, direttore dell’Oncologia Universitaria presso l’Ospedale **Vito Fazzi** di **Lecce**, ha espresso ottimismo riguardo ai risultati ottenuti, evidenziando come la combinazione terapeutica con radio-223 dicloruro possa offrire nuove opzioni di cura per i pazienti con **tumore prostatico metastatico** resistente alla **castrazione**.

Nuove scoperte e approcci innovativi

Un altro studio di Fase 2, noto come Comrade, ha dimostrato che la combinazione di olaparib con radio-223 cloruro ha portato a un miglioramento significativo della **sopravvivenza libera da progressione radiologica** nei pazienti affetti da **carcinoma della prostata metastatico** resistente alla **castrazione**. **Christine Roth**, Vicepresidente Esecutivo di **Bayer**, ha commentato l’importanza di questi risultati nel ridefinire le cure per il **carcinoma della prostata**, sottolineando l’impegno dell’azienda nel fornire **terapie innovative** che migliorino l’esperienza terapeutica complessiva dei pazienti.

Questi sviluppi rappresentano una speranza concreta per i pazienti affetti da **tumore alla prostata**, evidenziando la continua **ricerca** e **innovazione** nel campo dell’oncologia.

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